Ormai da cinque giorni il Papa è ricoverato al Policlinico Agostino Gemelli per un’infezione polimicrobica: ecco cos’è e quanto è grave
Venerdì scorso Papa Francesco è stato ricoverato al Policlinico Agostino Gemelli per l’acuirsi di una bronchite, come riferito dalla stessa Sala stampa vaticana che per mezzo delle parole del direttore Matteo Bruni ha fatto il punto sulle sue condizioni, prima di sottolineare la serenità del Papa davanti a questo inconveniente:
“il Santo Padre ha effettuato gli accertamenti specialistici e ha iniziato la terapia farmacologica ospedaliera. I primi esami effettuati dimostrano una infezione delle vie respiratorie. Le condizioni cliniche sono discrete; presenta lieve alterazione febbrile”. Nella giornata di oggi siamo arrivati al quinto giorno di ricovero e per il momento non ci sarebbe intenzione di lasciarlo uscire.
Ad aver colpito il Santo Padre è stata un’infezione polimicrobica alle vie respiratorie, che andrà guarita nei prossimi giorni prima di dargli il via libera per tornare in Vaticano. Dalla Santa Sede continuano ad arrivare, intanto, rassicurazioni sulle condizioni di Bergoglio.
Lunedì avrebbe telefonato alla parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, per far sentire la sua vicinanza alla piccola comunità cattolica presente nella Striscia, a conferma di come stia bene e pronto a far sentire la propria vicinanza ai meno fortunati. Alcune fonti vaticane confermano che abbia passato l’ultima notte in modo sereno, in attesa di essere ‘lasciato andare’.
Cos’è l’infezione polimicrobica?
Per comprendere meglio le condizioni di Papa Francesco, è interessante scoprire però a cosa facciamo riferimento quando parliamo di un’infezione polimicrobica alle vie respiratorie, quali sono i sintomi e i rischi. Partiamo dicendo che può avere molteplici cause, sintomi, terapie e prognosi
Di consueto, però, viene causata dalla presenza simultanea appunto di due o più microrganismi patogeni nel tratto respiratorio. Questi microrganismi possono anche interagire tra loro, complicando ulteriormente la situazione. L’infezione si può presentare sotto molte forme come polmoniti, Bpco (broncopneumopatie croniche ostruttive), infezioni fungine, ma anche virali (come Covid o influenza).
Come si può arrivare a queste infezioni? In condizioni di immunosoppressione, che si palesa spesso nei pazienti sottoposti a terapie oncologiche. Nel caso del Papa, probabilmente, si tratta però di fragilità respiratoria, dovuta alle cure a base di cortisone alle quali viene sottoposto. Il bollettino della Santa Sede non rende noti molti dettagli.
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Non è chiaro se l’infezione è alle vie respiratorie alte o basse. Quel che sappiamo è che per diagnosticarle si devono eseguire esami microbiologici, oltre a radiografie e tac per verificare eventuali polmoniti. A quel punto si procede con una cura antibiotica da 8-10 giorni, in casi più gravi anche a supporto ventilatorio.
