L’incidente è avvenuto lunedì 3 maggio, nella piccola ditta tessile dove era stata assunta da meno di un anno.
I soccorsi sono arrivati subito ma per Luana non c’è stato nulla da fare, il macchinario è stato sottoposto a sequestro e la magistratura ha disposto l’autopsia per accertare le cause del decesso.
Un lavoro che Luana aveva cercato per costruirsi il futuro, come racconta la mamma, che amava perché era la sua indipendenza e che le permetteva di pensare al piccolo Donatello, quel figlio avuto a soli 17 anni e che l’aveva resa grande prima dei suoi coetanei.
Appena diffusa la notizia sono arrivate le parole di cordoglio dal sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi “oggi è un giorno di dolore per la nostra città. Pistoia si stringe attorno alla famiglia di Luana, morta mentre stava facendo il suo lavoro in un’azienda. Il pensiero va alla madre, al padre, al fratello e al figlio piccolo. In attesa degli accertamenti da parte degli inquirenti non ci sono parole per commentare quanto accaduto. Resta solo un grande senso di ingiustizia, di rabbia ed un dolore immenso davanti a simili eventi”.
Al cordoglio si è unito anche il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai “Covid e pandemia rischiano di farci perdere di vista il problema delle morti sul lavoro”.
Attoniti i colleghi, i titolari e gli amici di Luana che scrivono sulla bacheca Facebook della ragazza “rimarrai sempre nei ricordi”. E un ricordo speciale della bellissima Luana arriva dal regista fiorentino Leonardo Pieraccioni “l’ho avuta come comparsa in un mio film, Se son rose, nella scena di una festa. E a vent’anni la vita dovrebbe continuare cosi, come una festa”.
La morte di Luana è solo l’ennesima di una strage silenziosa, quella dei morti sul lavoro che in Italia solo nel primo trimestre del 2021 sono stati due al giorno. I sindacati Cgil, Cisl e Uil di Prato stanno organizzando una mobilitazione per venerdì “non si può non rilevare che ancora oggi si muore per le stesse ragioni e allo stesso modo di cinquant’anni fa, per lo schiacciamento di un macchinario o la caduta da un tetto, nonostante lo sviluppo tecnologico e dei sistemi di sicurezza e dove si continua a morire è dove la sicurezza è considerata solo un costo” si legge in una nota. Valentina Fratò