Il mondo del calcio è sotto choc per quanto accaduto in Inghilterra dopo il gesto di matrice razzista che un tifoso aveva commesso sugli spalti, immortalato dalle telecamere
Andrew Paul Hewitt, 52 anni, tifoso del Chester, un club di sesta divisione del calcio inglese, il primo dicembre scorso era stato ripreso dalle telecamere mentre mimava gesti razzisti, che imitavano una scimmia, all’indirizzo di Bohan Dixon, centrocampista del Warrington Town, la squadra quel giorno avversaria del Chester.
Un gesto deplorevole, assolutamente da condannare che aveva fatto immediatamente il giro del web con il video diventato virale in pochissimo tempo e che aveva provocato quella che in gergo social viene chiamata una shit storm contro l’uomo. La stessa società del Chester Fc aveva inizialmente dichiarato di essere “arrabbiata e costernata per un presunto caso di razzismo”, sostenendo che avrebbe condiviso le prove video e fotografiche con la polizia del Cheshire. “Il razzismo non ha posto nello sport o nella società, e chiunque sia stato trovato a mostrare un simile comportamento riceverà un divieto a tempo indeterminato di assistere alle partite”, aveva affermato la società in una nota ufficiale.
Episodio da condannare
Non è stato il primo e purtroppo non sarà neanche l’ultimo perchè sui campi di calcio episodi del genere accadono ancora con frequenza inaccettabile per una società moderna che si dichiara multirazziale, sui campi della serie A come sui campetti di periferia e delle serie minori. Qualche giorno fa, l’Inghilterra, patria del football, è stata infatti scossa dall’ennesimo episodio di razzismo accaduto però questa volta in un piccolo stadio tipicamente inglese, durante la partita valevole per la six division, la sesta divisione semiprofessionistica, tra il Chester Fc e il Warrington Town.
Una partita tiratissima disputata con il solito entusiasmo che soltanto la passione inglese trasmette sia che si giochi per la Premier League sia per una partita delle serie minori. Partita però funestata da un episodio davvero abominevole. Andrew Paul Hewitt, un uomo di 52 anni tifoso del Chester, si era lasciato andare a un gesto di chiara matrice razzista, imitando una scimmia, nei confronti di un giocatore avversario, subito dopo un gol realizzato dalla sua squadra del cuore. Un gesto che però, dopo essere stato ripreso dalle telecamere, è finito sui social diventando virale scatenando così un’ondata di indignazione contro l’uomo.
Terribile gesto
Un’ ondata di indignazione che ha pesantemente sconvolto Hewitt, catapultato in una gogna mediatica terribile, un tritacarne come soltanto i social network purtroppo riescono a diventare e dalla quale l’uomo non si è più saputo riprendere. Hewitt, autista di camion e padre di un bambino, non ha saputo resistere all’onta, alla vergogna dell’umiliazione che stava subendo, decidendo di togliersi la vita. Hewitt infatti si è impiccato il giorno dopo il fattaccio nella sua casa a Flint nel Galles. “Abbiamo tutti scoperto che era stato Andy a essere accusato di essere razzista. Non sembra proprio una cosa da lui. Era un uomo adorabile e la loro è una famiglia fantastica. Siamo tutti sbalorditi dal fatto che si sia tolto la vita per questo motivo”, ha detto sconvolto un vicino di casa a un tabloid locale.
“È scioccante. Ho visto l’ambulanza arrivare e poi ho scoperto cosa era successo a Andy. La sua compagna è devastata. È successo tutto così in fretta”, ha aggiunto un altro vicino. Un episodio davvero scioccante che però deve far riflettere su tante cose. Il comportamento è stato davvero ingiustificabile e deplorevole, ma forse non valeva tutta la gogna mediatica che ha generato e che ha poi portato a una conseguenza molto più grave e terribile.