Su un’isola è stata scoperta un’enorme sacca arancione che all’interno conterrebbe degli animali davvero molto particolari
A Leidsche Rijn, in un quartiere della città olandese di Utrecht in Olanda, è stata scoperta un’enorme sacca arancione che ha rapidamente attirato le attenzioni di tutti. Le immagini hanno già fatto il giro dei social, in particolar modo attraverso un video diventato virale su TikTok.
Gli ecologisti hanno provato ad approfondirne l’origine, ma anche questi sanno poco intorno agli animali che sono contenuti all’interno, pubblicando la foto, hanno scritto: “Questo è davvero bizzarro! Era appeso sul fondo di un’isola galleggiante. Sono animali che insieme formano una colonia: animali del muschio delle sacche d’acqua. Più colonie possono crescere insieme per formare tasche galleggianti fino a due metri di diametro. In America li chiamano anche ‘The blob'”.
Questi non sono in realtà originari di quelle località. L’ecologa Anne Nijs ha raccontato ai media locali che queste sono in realtà delle spese esotiche, che vivono in queste enormi sacche d’acqua di colore arancione. L’esperta ha sottolineato quanto siano innocui per la popolazione: “Dopo tutto, gli animali non fanno del male a nessuno nell’acqua. Questa è la prima volta che vengono scoperti qui. Quindi è una storia molto speciale”. Queste dovrebbero essere originarie del territorio americano e alla vista sembrerebbero provenire da un film di fantascienza.
La spiegazione degli esperti
Per la prima volta vennero trovati in Europa nel 1883, quando vennero trovati in Germania. La loro espansione nel Vecchio Continente è andata avanti nel corso degli anni, al punto che fino a oggi sono state registrati anche altri ‘incontri’ con queste sacche.
In tal senso Natuurpunt, un sito specializzato su questi temi, svela in un suo articolo che: “Dal 1990, la specie è apparsa in tutta l’Europa occidentale e si sta diffondendo rapidamente. Negli anni successivi si è verificato un netto aumento dei Noorderkempen e un primo ritrovamento nel Brabante Fiammingo”. Queste colonie possono raggiungere anche i due metri di lunghezza, diventando a dir poco ingombranti.
L’esperto scientifico belga, Martijn Peters, ha provato a far luce su queste creature pubblicando sui social un interessante approfondimento.
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“Una colonia di briozoi, chiamati anche ‘Briozoi’, lavoreranno insieme – ha spiegato – per creare un esoscheletro esterno con il quale si ancorano alle rocce, ai rami,… Un po’ come i coralli. I briozoi d’acqua dolce sono noti per produrre esoscheletri flussi davvero gelatinosi. Questi briozoi fanno questo da centinaia di milioni di anni, ma è ovviamente spettacolare quando una colonia del genere si libera”.