Dopo il voto, la scheda elettorale andrà consegnata al presidente del seggio che provvederà a rimuovere il tagliando e a inserire la scheda nell’urna.
Nell’ambito della lotta al voto di scambio, il “Rosatellum” ha introdotto nelle schede elettorali il cosiddetto tagliando anti-frode, una piccola appendice cartacea che dovrebbe mettere fine al meccanismo della scheda precompilata, una pratica illecita utilizzata proprio per la compravendita di voti.
Come spiegato dal Viminale: “Le nuove schede elettorali sono dotate di un’appendice cartacea munita di un “tagliando antifrode” con un codice alfanumerico generato in serie; dopo che l’elettore ha votato ed ha restituito la scheda al presidente del seggio debitamente piegata, tale appendice con il tagliando è staccata dalla scheda e conservata dai componenti dei seggi elettorali, che controllano se il numero del tagliando sia lo stesso di quello annotato prima della consegna della scheda all’elettore; solo dopo tale controllo il presidente del seggio inserisce la scheda stessa nell’urna”.
Dal punto di vista dell’elettore, l’unica novità è rappresentata dal fatto che, una volta espresso il voto, la scheda non potrà essere inserita direttamente nell’urna, ma andrà consegnata al presidente di seggio. Quest’ultimo provvederà ad effettuare la verifica prevista dalla nuova proceduta e infine a inserire la scheda nell’urna.