Martinsicuro. Nei loro occhi lo scenario è cambiato, in pochi giorni. Dalla paura della guerra e di un qualcosa troppo grande per essere capito, alla gioia di tornare a correre dietro ad un pallone.
Stanislav e Danylo, 9 e 10 anni, fanno parte dei 60 profughi dell’Ucraina accolti a Martinsicuro. Sono soprattutto donne e bambini, fuggiti dalle bombe, che hanno trovato ospitalità in casa di familiari e conoscenti.
Per i due piccoli l’arrivo a Martinsicuro ha rappresentato anche la possibilità di tornare a fare una vita normale. Ritrovarsi in un campo di calcio e giocare con coetanei che sono da subito diventati i nuovi amici.
I due bambini ucraini sono stati già tesserati dall’Accademia del calcio di Martinsicuro, guidata da Orlando Di Paolo, con un passato come consigliere allo sport e da sempre impegnato nel mondo delle associazioni.
“Nei giorni scorsi è venuta a trovarci la mamma di uno dei due bambini”, racconta, “ che appena arrivati a Martinsicuro hanno espresso la voglia di giocare al calcio. La società, che ringrazio, si è subito attivata e nel giro di pochi giorni, anche alla luce di quelle che sono le norme ad hoc pensate dalla Figc, i due ragazzi sono stati tesserati”. A Stanislav e Danylo sono state fornite le divise di allenamento e ora corrono dietro ad un pallone, come gli altri bambini che fanno parte dell’Accademia.
E lo sport e la socialità, in questo frangente, potrebbero rappresentare elementi fondamentali per far sentire a casa propria bambini che nel giro di pochi giorni sono dovuti scappare dalla guerra e trovare rifugio in un paese nuovo.