Un episodio gravissimo accaduto nel 2019 a Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo, dove un ragazzo sferrò un colpo in volto a un gestore di un benzinaio che entrò in coma per poi morire qualche anno dopo
A distanza di anni è arrivata la sentenza di primo grado nel processo che vede imputato l’oggi 43enne Giuliano De Silvio, accusato di lesioni gravissime per il pugno sferrato a Gianfranco Pigliacampo, il benzinaio rosetano che nel 2019 rimase in coma per un mese dopo aver ricevuto un pugno in volto che lo fece cadere a terra e battere la testa, e che poi nell’aprile del 2023 è morto a 53 anni all’ospedale Gemelli dove era in attesa di un trapianto di fegato.

Il fatto risale a oltre 5 anni anni fa, era il 2019 quando l’uomo di etnia Rom si ferma con la sua auto alla pompa di benzina gestita da Pigliacampo. Per futili motivi i due cominciano a discutere e De Silvio aggredisce fisicamente il benzinaio sferrando alla fine un pugno in pieno volto che fa perdere l’equilibrio al gestore fino a farlo cadere facendogli sbattere violentemente la testa a terra, procurandogli un trauma cranico con emorragia cerebrale.
Violenza gratuita costata carissima
Era l’estate del 2019 e Roseto degli Abruzzi, la cittadina balneare della costa abruzzese, fu teatro dell’ennesimo episodio di violenza gratuita sulla strada. Un uomo finì in terapia intensiva all’ospedale di Teramo con un’emorragia cerebrale che lo mandò in coma per due mesi. A distanza di 6 anni è arrivata la sentenza di primo grado contro il responsabile di quella violenza assolutamente gratuita. Giuliano De Silvio, l’uomo di etnia Rom, accusato di lesioni gravissime per il pugno sferrato a Gianfranco Pigliacampo, il benzinaio rosetano che nel 2019 rimase in coma per un mese dopo aver ricevuto il colpo e che nell’aprile del 2023 è morto a 53 anni all’ospedale Gemelli dove era in attesa di un trapianto di fegato, è stato condannato a tre anni nel processo di primo grado per lesioni gravissime.

L’episodio risale al luglio del 2019 quando all’Ip di Cologna Spiaggia, frazione rosetana sul mare, intorno alle 11 della mattina, il gestore della stazione, il 50enne Gianfranco Pigliacampo, viene avvicinato dallo straniero, giunto a bordo della sua automobile per effettuare il rifornimento di carburante. L’allora 38enne Giuliano De Silvio, una volta uscito dal veicolo, ha iniziato a discutere animatamente col benzinaio, dalla lite verbale all’aggressione il passo è stato breve. Colpito con un forte pugno in pieno volto, il gestore della pompa di benzina è caduto e ha sbattuto la testa rimanendo privo di sensi.
Il coma e poi la morte
Il Rom dopo l’aggressione fuggì a bordo della sua auto mentre Pigliacampo venne soccorso da altri impiegati della pompa di benzina. Ricoverato immediatamente all’ospedale di Teramo per un’emorrargia cerebrale, rimase in coma per oltre due mesi. L’uomo ebbe un recupero piuttosto lento prima di morire qualche anno dopo in attesa di un trapianto di fegato. L’avvocato della famiglia di Pigliacampo ha sempre sostenuto che i problemi dell’uomo subentrarono proprio a causa delle conseguenze di quell’aggressione.

Ieri è arrivata la sentenza di primo grado emessa dalla giudice monocratica Claudia Di Valerio che ha condannato a tre anni di prigione De Silvio per lesioni gravissime, con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi. Lo straniero in un primo momento era stato accusato per tentato omicidio, ma dopo la morte del gestore della pompa di benzina è cambiato il capo d’imputazione nei suoi confronti.





