Il capitano Polletta, infatti, era stata querelata per abuso d’ufficio e omissioni in atto d’ufficio per la nota vicenda, dell’estate 2016, della sospensione (poi congelata dal Tar) delle attività musicali a ridosso di Ferragosto per la violazione, da parte del Manakara, del regolamento che disciplina gli orari della movida.
Se da un lato la battaglia sul piano amministrativo aveva seguito il suo corso, la Polletta (difesa dall’avvocato Gabriele Rapali) era stata denunciata dalla proprietà per quanto riguarda la tempistica della pubblicazione sul sito web dell’Ente del contestato regolamento.
Per la il Manakara, e da qui la denuncia, che giudicava illegittima l’ordinanza di sospensione c’erano presupposti persecutori contro l’attività. Il Gip del Tribunale di Teramo, Roberto Veneziano, nonostante poi l’opposizione dei legali della discoteca alla prima richiesta di archiviazione, ha rigettato e archiviato la denuncia di natura penale.
A prescindere dal problema informatico rilevato sul sito web del Comune, il Gip, si legge nell’ordinanza di archiviazione, non ha ravvisato comportamenti illegittimi o dolosi da parte del comandante Polletta, che aveva tutte le competenze per emettere l’ordinanza di sospensione. Dunque nessuno animus persecutionis nei confronti del locale notturno. E anche tutte gli aspetti legati alla pubblicazione dell’ordinanza, non inficiavano la legittimità dell’atto.