Il nodo resta quello degli ammortizzatori sociali e non solo: dal primo luglio, quando sarò esaurito il contratto di solidarietà, l’azienda adotterà nuovi strumenti per i successivi 16 mesi e dunque fino ad ottobre 2024.
L’azienda, e questo è uno dei punti controversi, vuole abbassare l’integrazione salariale dal 70% attuale al 35%.
“I sindacati ritengono inaccettabile tale proposta del 35% sulla reintegra salariale ai lavoratori in cassa integrazione”, commenta Gianluca Silvestris Rsu Uilm, “e chiedono al contrario di attuare il piano industriale, con ordini e commesse di lavoro”.