Che l’esito del tavolo di confronto sulla vertenza Betafence di Tortoreto, il terzo che è andato in scena oggi in video-conferenza al Mise, non sia stato digerito dai sindacati e dalle maestranze è evidente. Lo si desume dalla nota congiunta diffusa dalle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici e dal primo segnale che è quello di una nuova giornata di sciopero.
L’azienda, nella circostanza, infatti, ha ribadito l’intenzione di ridimensionare lo stabilimento di Tortoreto, investendo in una linea produttiva, chiudendo le altre presenti e confermando la linea già emersa: quella di un piano di licenziamento corposo.
Il MiSe ha chiarito, attraverso le dichiarazioni della sottosegretaria Todde, come lo stesso non sia disponibile a erogare sostegni economici a fronte di un piano che preveda licenziamenti per il sito di Tortoreto, concludendo che il tavolo verrà riconvocato quando l’azienda presenterà un piano sostenibile e condivisibile tra le parti.
“Come Fim-Fiom-Uilm crediamo che questa di oggi sia una situazione surreale”, si legge in una nota. “Dopo 6 settimane dall’ultimo incontro, l’azienda si presenta al tavolo senza numeri, senza un piano industriale credibile, confermando i licenziamenti e richiedendo inoltre finanziamenti pubblici.
È un atteggiamento inaccettabile e irrispettoso nei confronti di un tavolo istituzionale e deilavoratori di Tortoreto. In questi mesi, dall’annuncio di chiusura dello scorso luglio, l’atteggiamento aziendale ha soltanto depauperato le prospettive economiche e l’appetibilità di uno stabilimento senza crisi produttive negli ultimi anni.
La conferma dei licenziamenti da parte di Betafence preclude una trattativa sostenibile per il sindacato, servono e vanno trovate soluzioni alternative a livello istituzionale attraverso un confronto solo con coloro che seriamente vogliono la continuità produttiva e occupazionale per lo stabilimento di Tortoreto”.
Il M5S Alba Adriatica ha diffuso in giornata anche le dichiarazioni del vice-ministro Alessandra Todde a margine del tavolo di confronto. “Abbiamo ripetutamente chiesto all’azienda di farci pervenire un piano industriale o un piano di sviluppo a lungo termine, economico o finanziario, in modo da poter analizzare la sostenibilità delle loro idee e comprendere concretamente in che modo l’azienda intenda proseguire il suo lavoro all’interno del sito di Tortoreto. Ad oggi, dopo diversi incontri, questo obiettivo non è stato ancora raggiunto.
Inoltre, abbiamo dato disponibilità a confrontarci, con i giusti presupposti, così da iniziare a lavorare seriamente insieme per costruire il piano industriale. Una cosa deve essere chiara: non prenderemo in considerazione un piano che non preveda la messa in sicurezza del perimetro occupazionale e la ripartenza dello stabilimento. I tavoli sono luoghi di confronto istituzionale e il Governo si interfaccia in maniera seria con tutte le parti. E la stessa serietà la pretendiamo anche dalle controparti presenti. Sono settimane che interloquiamo attivamente con il management, che però continua a proporre soluzioni senza una adeguata prospettiva a medio lungo termine.
Chiarisco: se l’azienda deciderà di licenziare dei lavoratori, è chiaro che lo Stato non può assolutamente intervenire a supporto di questa operazione. Se l’azienda vuole presentare un piano che va in questa direzione, lo deve fare discutendo con tutti gli attori al tavolo, in primis le organizzazioni sindacali. Quindi, in conclusione, se Betafence ha intenzioni diverse, lo riferisca al tavolo istituzionale. Il Governo è disponibile a confrontarsi, ma soltanto quando si potrà dibattere concretamente sul piano industriale. Non appena avremo risposte serie da parte dell’azienda, riconvocheremo il tavolo al Mise” queste le dichiarazioni della sottosegretaria Todde.
“Il Governo è vicino ai lavoratori ed i 5 stelle albensi esprimono tutta la loro solidarietà ai lavoratori vibratiani” concludono i 5 Stelle albensi.