Un appartamento fantasma, o meglio che esiste all’interno di uno stabile a due passi da mare, ma che in realtà non è mai stato in affitto.
Si allarga a macchia d’olio la truffa degli appartamenti fantasma per le vacanze.
Ignari turisti che prenotano un appartamento per le loro ferie, versano la caparra, poi i presunti affittuari si danno alla macchia (in tutti i sensi) e si rendono irreperibili.
Dopo aver segnalato i primi episodi (dietro sembra esserci la stessa mano, visti i nomi usati per le comunicazioni mail, le credenziali per il bonifico e l’alloggio nella stessa identica via di Tortoreto), sono emersi altri tre casi.
Truffe ben architettate, nella quale sono cadute altre tre famiglie di turisti. Non certo novizi nel prendere in affitto alloggi attraverso piattaforme informatiche.
I casi sono tre: una famiglia di Tossicia, una di Roma (che ha scoperto l’inganno solo quando è arrivata a Tortoreto). Una terza di Verona, che da anni sceglie la “Spiaggia del Sole” per la proprie vacanze, che ha scoperto la truffa dopo aver letto Cityrumors ed aver tentato, senza fortuna, di mettersi in contatto con i falsi locatari dell’appartamento.
Il percorso. L’appartamento per le vacanze era stato pubblicizzato, come i precedenti, su un noto sito di annunci. Con tanto di foto, indicazione e numeri di riferimento. La trattativa, nei tre nuovi casi segnalati, è andata a buon fine. Con prezzo e versamento della caparra (circa il 30 % con cifre che vanno dai 300 ai 450 euro). Una volta incassato i soldi, però, dei truffatori si iniziano a perdere le tracce. Nessuna risposta alle mail e né tantomeno al numero di cellulare usato per le comunicazioni.
La famiglia di Roma. Oltre al danno anche la beffa. Come racconta il capofamiglia, l’appartamento di via Monti 13, nella zona sud di Tortoreto, era stato preso in affitto per il mese di luglio. In questo caso, era stato concordato, un paio di giorni prima della partenza (30 giugno), anche il luogo e l’ora per l’incontro per la consegna delle chiavi. Una volta arrivati a Tortoreto, però, la famiglia scopre di essere stata raggirata. Della donna sentita al telefono nei giorni precedenti, nessuna traccia. Cellulare ovviamente spento. A quel punto, per non vanificare del tutto le ferie, e non far perdere al bimbo della coppia di 18 mesi, un soggiorno al mare, ci si mette alla ricerca di un nuovo appartamento. Operazione perfezionata con un aggravio di spesa.
La famiglia di Verona. L’altro caso che ci è stato raccontato, riguarda una famiglia di Verona, che conosce bene Tortoreto dove trascorre da anni le ferie. Anche in questo caso, viene “fermato” un appartamento in via Monti numero 13, per le due settimane a cavallo di Ferragosto. Anche in questo caso, c’è un contatto con una tale Stefania Pignatelli (lo stesso nome che ricorre nelle altre truffe), con un versamento di un anticipo di circa 300 euro. Il tam tam sulla rete, però, ha spinto la famiglia a fare delle verifiche e scoprire, in anticipo, che si era consumata una nuova truffa. “ Noi a Tortoreto ci torneremo comunque”, racconta il turista, “ perché stiamo bene e abbiamo già trovato un altro appartamento da prendere in affitto. Lanciamo un appello affinché si presti la dovuta attenzione in queste circostanze. Siamo dispiaciuti per l’accaduto, e non è giusto che attraverso questa pratica poi si rischia di offuscare l’immagine turistica di Tortoreto”.
Diversi i casi. La sensazione è che la coppia specializzata nelle truffe delle case vacanze abbia raggirato diverse persone. Tra i casi segnalati anche una famiglia di Tossicia, per un acconto di 300 euro, che ha presentato denuncia ai carabinieri di Teramo. I turisti raggirati, che hanno avuto contatti con i finti locatori, parlano di una cadenza che sembra essere tipica di queste zone.