Tortoreto. Condannato a rinfondere al Comune poco meno di 2800 euro, per non aver attivato nei termini le procedure utili per incassare una sanzione amministrativa comminata dalla Asl di Teramo.
La vicenda è piuttosto stagionata, ed economicamente ridotta se paragonata agli ammanchi scoperti successivamente, ma dopo oltre un decennio la Corte dei Conti ha condannato l’ex economo del Comune di Tortoreto (Pasqualino Saccuti) a rifondere la somma relativa ad una sanzione amministrativa, non pagata, e per la quale non era state attivare le procedure necessarie per la riscossione senza incorrere nel termine quinquennale della prescrizione. Tutta la vicenda risale al 2007, quando il servizio veterinario della Asl, in seguito ad un controllo, sanzionò una macelleria di Tortoreto, per una violazione di natura amministrativa. Quella sanzione, di circa 1500 euro, però, non è stata mai incassata nella sostanza.
Nei mesi successivi, infatti, fu inviata l’ordinanza di ingiunzione. Nel 2011, stante il mancato pagamento della sanzione la Asl invitò il Comune ad avviare le procedure per la riscossione. Comune che solo nel 2013 rispose alla Asl, quando poi i termini per introitare il tutto, erano scaduti. Attraverso un’istruttoria interna, però, l’Ente ha ricostruito l’accaduto, dimostrando che il responsabile degli uffici finanziari (che poi si dimise quando scoppiò la vicenda degli ammanchi), aveva archiviato la procedura, senza avviare le pratiche per la riscossione.
La magistratura contabile ha rilevato gli estremi del danno erariale, condannando l’ex dirigente a rifondere la somma, maggiorata di interessi e rivalutazioni.