Dalle attività di ricognizione e sensibilizzazione si passa ad una sorta di workshop generativo che ha come obiettivo quello di redigere un piano organizzativo, ad indirizzo pedagogico, per gli spazi della nuova struttura scolastica. Il secondo step promosso dall’amministrazione comunale di Tortoreto (in collaborazione con la Libera Università di Bolzano), sarà vissuto sabato, 15 giugno, al Villaggio Salinello dalle 10 alle 17, teatro nella circostanza di un workshop generativo.
“L’approccio della progettazione condivisa”, commenta Lanfranco cardinale, consigliere comunale con delega al nuovo polo scolastico, “si fonda sull’assunto che per redigere un piano organizzativo a indirizzo pedagogico è necessario fare un percorso insieme, con il corpo docente, il personale non docente ATA e amministrativo, i bambini, i genitori, gli amministratori comunali, i cittadini, tra pedagogia e architettura per individuare un piano di intervento coerente e pedagogicamente giustificato per la scuola in oggetto.
Le ricerche internazionali dimostrano che il rispetto reciproco e la collaborazione interdisciplinare incidono sulla qualità dei risultati, nella ricerca della soluzione più ottimale per la realizzazione di un intervento su un complesso scolastico.
Il concetto pedagogico rappresenta il punto di partenza per ripensare gli spazi in base all’approccio didattico e serve per esaminare le difficoltà-potenzialità dell’edificio sotto il punto di vista del corpo docente, del dirigente, dei bambini, dei genitori e dei cittadini. È inoltre una opportunità per verificare in termini culturali ed educativi la capacità dell’edificio e per studiare la possibilità di accogliere attività e soggetti esterni anche oltre l’orario scolastico, in modo tale da acquisire una nuova vitalità per il tessuto di paesi e città e per trasformarsi in un vero e proprio luogo civico e culturale, o centro irradiante per la nuova comunità educante”.
Le attività del gruppo di lavoro. La prima fase ha riguardato il momento della conoscenza e della sensibilizzazione sul tema, in modo da chiarire il senso di un percorso progettuale condiviso. La seconda fase riguarda la necessità di mappare i bisogni della comunità educante. La terza fase, quella centrale, è destinata al workshop generativo, ovvero alla vera e propria nascita degli elementi chiave del concetto pedagogico. In questa fase si può decidere anche di aprire il workshop generativo alla cittadinanza o a figure esterne al gruppo di lavoro.
Le fasi successive sono finalizzate a rielaborare quanto emerso dalla fase di ricognizione dei bisogni e dalla fase generativa, alla discussione della bozza del documento e alla condivisione finale del lavoro con la comunità.