Non solo un edificio innovativo, negli aspetti architettonici, ma uno spazio laddove le esigenze della didattica devono rappresentare la stella polare. E’ iniziato questa mattina, nella sostanza, il percorso per pensare prima (e realizzare dopo) il nuovo polo scolastico di Tortoreto. Un laboratorio progettuale condiviso al culmine del quale saranno tracciate le linee attorno alle quali dar forma ad un concorso sulla stessa progettazione.
Il lavoro degli esperti della Libera Università di Bolzano, con la quale l’amministrazione comunale di Tortoreto ha sottoscritto una convenzione, è stato sviscerato nei dettagli dagli esperti dello stesso ateneo (Beate Weyland, Alessandro Luigini e Terence Leone). La delegazione è a Tortoreto (stasera ci sarà un’assemblea con genitori, scuola e cittadinanza al Mabepa dalle 18.30), mentre domani sarà attivato uno sportello di ascolto a scuola e gli studiosi hanno anche preso visione di quella che è l’organizzazione scolastica cittadina e la localizzazione della nuova scuola.
Temi e concetti del primo step avviato dall’amministrazione civica (erano presenti il sindaco Domenico Piccioni, i consiglieri comunale Lanfranco Cardinale e Dolores Cimini, il presidente Fausto Di Eusebio e la dirigente scolastica, Angela Mancini). “ Inizia un percorso di condivisioni con il mondo della scuola e la città”, ha sottolineato il sindaco, Domenico Piccioni, “ che sarà utile per fare delle scelte ponderate su quella che dovrà essere la scuola del futuro. Rispetto ai tempi, siamo in leggero ritardo ma tutto nasce dall’esigenza di pianificare un qualcosa di ampio respiro che guardi al futuro”.
Nell’incontro in municipio, i docenti della Libera Università di Bolzano hanno tracciato a grandi linee quello che il lavoro di condivisione che in sostanza prende avvio oggi. Oltre all’assemblea serale, è già operativo un gruppo di lavoro (composto da esponenti del mondo della scuola, dei genitori e dell’amministrazione civica), che ragionerà su quelle che sono le esigenze della didattica.
“ Capire quello che è la funzione odierna della scuola e come si sviluppano le attività didattiche e di insegnamento”, ha sottolineato Beate Weyland, “ significa anche pensare degli spazi adeguati”. Una nuova concezione di scuola (l’edificio in questo elemento architettonico arriva dopo), di utilizzo degli spazi (anche per altre iniziative) e un raccordo con quello che è l’ambiente esterno. Dal mare, alle strutture sportive. Le varie iniziative che si susseguiranno nel corso delle prossime settimane, poi, daranno anche vita ad un workshop laddove iniziare a stilare un documento e tracciare le linee guida. Su quelle, poi, partirà il concorso progettazione. E poi individuare, nella fase successiva, le forme di finanziamento.