Tortoreto. Per la definizione delle pratiche urbanistiche relative agli abusi emersi nella ristrutturazione del vecchio Hotel Sayonara, il Comune dovrà pagare 2300 euro.
E’ la somma che il Tar ha stabilito di riconoscere al commissario ad acta, che lo stesso tribunale amministrativo aveva nominato per sanare alcuni aspetti (non gestiti dal Comune) e per chiudere anche da un punto di vista formale i rilievi posti, negli anni precedenti dal tribunale amministrativo.
Negli ultimi giorni, infatti, i giudici del tribunale amministrativo, attraverso un decreto, hanno quantificato la somma da liquidare (ad un dirigente della prefettura), per l’appunto 2300 euro, ordinando al Comune di effettuare il pagamento. Ovviamente, come scrive il Tar nel decreto, le risultanze della vicenda saranno trasmesse alla Corte dei Conti in quanto di tratta di un esborso di soldi pubblici originato dall’inadempimento, da parte della pubblica amministrazione, di un obbligo di legge.
La vicenda. La procedura in questione, archiviata dopo quasi 12 anni, si lega ai lavori di ristrutturazione e trasformazione del vecchio Hotel Sayonara, struttura ricettiva per anni operativa in via Forenza. Vicenda iniziata nel 2006 (lavori iniziati nel 2003) e condita, nel corso degli anni, da esposti e da una serie di ricorsi alla giustizia amministrativa.
Tar che aveva nominato anche il commissario ad acta, che ora andrà liquidato, per esercitare il poter sostitutivo rispetto alla funzione del Comune di Tortoreto e perfezionare anche alcune piccole demolizioni.
Tutto prese forma nel 2006 quando una società immobiliare, proprietaria di uno stabile confinante con il nuovo edificio, aveva lamentato difformità sui titoli concessori rilasciati a chi aveva ristrutturato l’hotel paventando anche danni.
Questione amministrativa, certo, ma il Comune di Tortoreto (questo si legge nei vari passaggi davanti ai giudici del Tar) aveva archiviato gli esposti. Da qui si è generato un lungo contenzioso, nel quale poi parte del ricorso è stato rigettato (esposti tardivi sugli abusivi edilizi), ma non è stato invece archiviato, dal Tar, l’obbligo per il Comune di pronunciarsi relativamente ai controlli edilizi sullo stabile oggetto degli esposti.