Tortoreto. Dal giudizio provinciale a quello regionale il risultato non cambia: l’Eni deve versare al Comune di Tortoreto Imu e Tasi per le annualità dal 2016 in poi per la presenza nelle acque territoriali della piattaforma Eleonora.
Il tutto per una somma di circa 150mila euro: somma importante per le casse comunali, soprattutto in una fase delicata come quella attuale.
Insomma, nonostante i pronunciamenti del recente passato (nel 2018 l’Ente aveva vinto un primo ricorso per le annualità precedenti incassando 650mila euro), il colosso degli idrocarburi ha impugnato gli avvisi di accertamento prima e la sentenza della commissione tributaria provinciale sulle annualità scadute relativamente per Imu e Tasi.
Diversi gli elementi contenuti nel ricorso, tra i quali anche il rifiuto da parte dell’Eni di versare la Tasi, che è l’acronimo della tassa sui servizi indivisibili di ogni singoli comune il cui gettito viene destinato ad una serie di servizi per collettività: dalle manutenzioni all’illuminazione pubblico. Ma le ragioni dell’Eni sono state rigettate.
“Il Comune di Tortoreto“, sottolinea Francesco Marconi, vicesindaco con delega alle finanze, “in un periodo di gravi e molteplici difficoltà, non può che esprimere la propria soddisfazione per il risultato conseguito, e torna a ribadire l’impegno dell’amministrazione nel reperire le risorse necessarie per la comunità residente attraverso una corretta ed equilibrata partecipazione alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva di ognuno. Se vengono richiesti sacrifici ai cittadini ed alle loro famiglie, si rende necessario anche il contributo delle grandi aziende che operano sul nostro territorio, ed in particolare delle aziende multinazionali come l’ENI”.
Ma i contenziosi in questo terreno spinoso non sono finiti, visto che l’Eni ha impugnato la stessa sentenza della commissione tributaria in Cassazione. Ovviamente, la municipalità continuerà sostenere le ragioni di quella che è una vera e propria battaglia fiscale.