Tortoreto. In appello arriva l’assoluzione di Lara Micozzi, ex moglie di Pasqualino Saccuti, l’economo infedele del Comune di Tortoreto condannato per il maxi-ammanco nelle casse del municipio.
Nel giudizio di secondo grado la donna (dipendente dell’istituto di credito che aveva assolto a funzioni di tesoreria comunale nell’epoca degli ammanchi) è stata assolta per non aver commesso il fatto. In sede processuale la Micozzi, infatti, era stata condannata ad 1 anno per concorso in truffa informatica in concorso con l’ex consorte, e ad una previsionale di 27mila euro.
Ma in sede di appello l’avvocato Cristian Santroni ha smontato le tesi accusatorie dimostrando l’estraneità della stessa nei mandati di pagamento che dai conti del Comune poi erano finiti, in qualche maniera nella disponibilità dell’ex dirigente del settore finanziario.
In pratica, l’assunto dell’accusa era quello che Lara Micozzi, dipendente della banca si era anche occupata di effettuare le liquidazioni dei mandati di pagamento trasmessi dall’ufficio ragioneria. Elemento irrilevante sostenuto dalla difesa, perché sui 71 mandati di pagamento finiti nel mirino degli inquirenti, la donna aveva emesso 4 assegni. E sotto questo aspetto, secondo le direttive dell’istituto di credito, si era occupata di assolvere alle funzioni di tesoreria a rotazione, al pari dei colleghi di lavoro.
Tutti tasselli hanno riscritto la sentenza di primo grado, con l’assoluzione della donna per non aver commesso il fatto. Anche in questo filone d’inchiesta, parallelo a quello principale, il Comune si era costituito parte civile anche nei confronti dell’ex moglie dell’economo. Ora la sentenza, cambia le carte in tavola.