Questo triste bilancio pone molti interrogativi sugli effetti delle nuove norme in vigore dal 2013 e molti si chiedono se la strategia basata sull’inasprimento delle pene sia realmente la più opportuna per contrastare la diffusione di tale fenomeno.
Evidentemente bisogna intervenire in misura più incisiva sui residui di un retaggio culturale arcaico che fino a pochi decenni fa dominava ancora in una larga fascia della popolazione italiana ed ora rischia di trovare nuova linfa grazie alle possibilità di diffusione incontrollata offerte dal web. La migliore strategia di contrasto nei confronti della violenza di genere è rappresentata dall’educazione al rispetto degli altri, come peraltro è indicato nella Convenzione di Istanbul e la sede d’elezione per portare avanti questo percorso educativo è rappresentata dalla scuola, dove tutti gli studenti si trovano sullo stesso piano, più che dalla stessa famiglia, dove invece più facilmente può manifestarsi l’influenza dei disvalori e degli pseudo-valori veicolati dal contesto sociale.
Nell’ambito di questa ottica si è sviluppata l’iniziativa della Procura della Repubblica di Teramo che ieri, venerdì 13 aprile, ha promosso un importante convegno sulla violenza di genere nell’auditorium dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Alessandrini” di Teramo. Ai lavori del convegno, che è stato organizzato in collaborazione con il quotidiano “Il Centro”, hanno preso parte il Prefetto di Teramo, dott.ssa Graziella Patrizi, S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi Vescovo di Teramo ed Atri, il Procuratore della Repubblica di Teramo, dott. Antonio Guerriero, il Sostituto Procuratore della Repubblica dott.ssa Laura Colica, il dott. Alberto Leonardis, presidente del Consiglio di Amministrazione del quotidiano “Il Centro”, il dott. Antonio Di Ferdinando, Amministratore Delegato di CONAD Adriatico, il Colonnello Giorgio Naselli, Comandante provinciale dei Carabinieri di Teramo, il Colonnello Paolo Balzano, Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Teramo, il Vicequestore aggiunto Roberta Cicchetti, Dirigente della squadra mobile della Questura di Teramo, moderatore è stato il dott. Rossano Orlando, giornalista della redazione del quotidiano “Il Centro”. I lavori del convegno sono stati introdotti dal Dirigente Scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Alessandrini-Marino” di Teramo, prof.ssa Stefania Nardini, che nel suo intervento ha sottolineato la centralità del mondo della scuola nella prevenzione della violenza di genere, dopo aver effettuato una disamina delle problematiche del mondo giovanile che possono aprire la strada all’intolleranza ed ai comportamenti violenti.
Successivamente il Prefetto di Teramo, dott.ssa Graziella Patrizi, ha illustrato tutte le iniziative che la Prefettura intende promuovere sul territorio per contrastare le problematiche connesse alle discriminazioni ed alla violenza di genere. Queste iniziative comprendono la predisposizione di un protocollo di legalità e la messa a punto di un piano d’azione integrato, nel quale saranno coinvolte con le loro specificità tutte le istituzioni presenti sul territorio, dalla Procura della Repubblica, alle Forze dell’Ordine, alla scuola.
Successivamente il Procuratore Antonio Guerriero ha sottolineato come l’azione penale nei confronti dei protagonisti dei responsabili di atti di violenza rappresenti solo una parte della strategia di contrasto alla violenza di genere, che invece deve attuarsi soprattutto come prevenzione in ambito educativo. Il dott. Alberto Leonardis si è quindi soffermato sul ruolo degli studenti nell’azione di prevenzione, dal momento che essi dovrebbero evidenziare subito i comportamenti violenti dei compagni di cui vengono a conoscenza, consentendo la messa in atto di interventi di correzione e di recupero.
Il dott. Antonio di Ferdinando, da parte sua, ha illustrato l’iniziativa che sarà portata avanti presso i supermercati del gruppo CONAD, dove in uno spirito di servizio alla comunità locale saranno presto operativi dei centri di ascolto antiviolenza, ai quali i cittadini potranno rivolgersi.