Teramo. I docenti dell’IIS Alessandrini-Marino rivendicano la loro professione di fedeli insegnanti e, in vista anche della campanella del 13 settembre, giurano di combattere al fianco degli studenti.
“Consapevoli delle nostre responsabilità di professionisti nel campo educativo e scolastico, impegnati ad insegnare le rispettive discipline per preparare nel migliore dei modi il futuro dei nostri giovani studenti, ci siamo rivolti nei giorni scorsi a chi rappresenta le istituzioni politiche e scolastiche. In prima persona abbiamo rappresentato il pericolo che, in mancanza di decisioni chiare ed eseguite rapidamente, per certo si sarebbero aggravate le evidenti problematicità dell’inizio di un anno scolastico, che segue ai due inficiati dall’epidemia, soprattutto per l’istituto professionale “Marino” di Teramo, legato com’è all’attività da svolgersi nei laboratori organizzati e funzionanti in Via S. Marino”.
E ancora: “Le nostre ragioni sono state fatte proprie dal competente responsabile politico per l’edilizia scolastica, consigliere provinciale Luca Frangioni e dal responsabile ingegnere tecnico Francesco Ranieri, i quali hanno predisposto un’idea progettuale che permetterebbe in tempi brevi di far utilizzare aule dell’antica sede in Via Sturzo – adiacente al Marino – del liceo scientifico “Einstein”, ora trasferitosi in Viale Bovio, ultimando il trasloco della segreteria nell’ex Comi ristrutturato, così riunita con tutto il resto della comunità scolastica che serve”.
““L’intendance suivra””, proseguono i professori dell’Alessandrini-Marino, “è il motto in auge fin dai tempi di Napoleone Bonaparte, per intendere che l’amministrazione, in questo caso la segreteria di un istituto scolastico, segue la comunità educante: ebbene, oggi, a Teramo è il momento di condividerlo e operare per la rapida e possibile attuazione tecnica in modo che l’esperienza maturi onde evitare di incorrere in simili situazioni negli anni scolastici a seguire”.
“É culturalmente insopportabile assistere a balletti consistenti in provocazioni politiche, data la prossimità delle elezioni amministrative o a belletti spalmandosi addosso presunti “privilegi”, rivendicati senza vergogna nella scuola statale. Non devono esserci, o anche solo apparire, scuole di serie B e di serie A nel nostro stato democratico e di diritto. La Repubblica italiana ha un compito: “rimuovere gli ostacoli… che… impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (Art. 3 Costituzione). Anche e soprattutto per questo noi docenti abbiamo giurato fedeltà alle finalità educative ed umane della nostra professione, sin dall’inizio della carriera lavorativa e per questo combattiamo con passione, senza demordere, ogni giorno coi nostri studenti. Vorremmo che gli artefici di balletti e belletti, ora che inizia l’anno scolastico, si convincessero e non opponessero resistenze ulteriori, almeno fino alla verifica compiuta dell’idea progettuale già predisposta alla cui realizzazione saremo attenti e partecipi”.