Lo stesso giudice però non ha sposato totalmente la tesi della procura (fascicolo del pm Andrea De Feis), contestando all’imputato di aver intascato i soldi pagati dagli utenti per le visure camerali per un periodo che va dal giugno 2015 al gennaio 2016 e per un importo di 1480 euro. Le indagini, invece, avevano ipotizzato un peculato da 86mila a carico di Antonini per un periodo che andava dal 2011 al 2015.
L’uomo, assistito dagli avvocati Fabrizio Acronzio e Fabrizio Silvani, è stato anche interdetto dai pubblici uffici per cinque anni ed è stato condannato al risarcimento di quasi seimila euro alla Camera di Commercio che si era costituita parte civile.
La sentenza è arrivata con rito abbreviato. Il pm aveva chiesto la condanna a tre anni e otto mesi.