“Da fine marzo non si parla d’altro, tutti che corrono ad accaparrarsi l’impresa per fare i lavori gratis ma il famoso superbonus 110, operativo dal 1 luglio, ad oggi è solo un provvedimento capace di riempire le pagine dei giornali”.
Questo, in sintesi, quanto sostenuto dal Collegio Costruttori ANIEM TERAMO.
“E’ un incentivo che davvero può rilanciare il settore e l’economia nazionale ma come spesso accade nel nostro paese le buone intenzioni si scontrano con una burocrazia e una classe politica che nemmeno sulle buone idee riesce a mettersi d’accordo – è quanto afferma il Presidente del Collegio Costruttori ANIEM TERAMO, Fiorenzo Polisini. Il 19 giugno era atteso il provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate su cessione del credito d’imposta e sconto in fattura, ma al momento nulla, entro il 19 luglio ci sarà la conversione in legge del decreto rilancio ma sull’argomento ci risultano centinaia di emendamenti che ne stanno ridimensionando la portata, come l’abbassamento per non dire dimezzamento dei limiti di spesa per unità immobiliare, rendendo in molti casi antieconomica l’operazione per l’impresa esecutrice. Le imprese associate – continua Polisini – sono sommerse quotidianamente da richieste di preventivi alle quali non è possibile rispondere perchè non esistono gli strumenti per farlo e intanto i cantieri sono fermi, i lavori futuri difficili da stimare e tutto ciò addirittura sta producendo l’effetto opposto perché di fatti sta bloccando anche quegli interventi programmati con le vecchie agevolazioni fiscali, il privato infatti ha fermato tutto con l’obiettivo di sfruttare l’agevolazione più conveniente”.
“Dopo due mesi di blocco forzato delle attività ci troviamo a dover fare i conti anche con la lentezza della burocrazia e delle Istituzioni, rischiando concretamente di restare al palo fino a settembre-ottobre, per questo chiediamo alla politica, a partire dai rappresentanti abruzzesi, di non rovinare una normativa così importante ma di renderla effettivamente fruibile, consentendo alle imprese di monetizzare in tempi ragionevoli il credito d’imposta ceduto dai committenti, di prevedere un quadro normativo chiaro e una proroga almeno fino al 31 dicembre 2022 per tutti gli immobili, solo così tale incentivo sarà capace di produrre gli effetti sperati e non essere ricordato come l’ennesima bolla di sapone prodotta dal Governo”.