Teramo. “Prima pretende di farsi consegnare da un dipendente il Cud del fidanzato della figlia. Quando non riesce a ottenerlo, perché privo di una qualsivoglia delega legale oltre che in assenza di una comunicazione da parte dell’interessato, offende con ingiurie il dipendente e poi lo minaccia promettendo ritorsioni ‘non appena ci vediamo in piazza’. È l’ennesimo grave episodio verificatosi negli Uffici della Asp 2 della provincia di Teramo, ad Atri, e che la Ugl sottoporrà all’attenzione degli Organi giudiziari, esprimendo biasimo per il gesto, ma anche sconcerto per il silenzio dell’azienda relativamente a quanto accade nei propri spazi, in pieno giorno, lasciando senza alcuna tutela il proprio personale”.
Lo ha detto il Segretario provinciale della UGL Armando Foschi riferendo l’accaduto.
“I fatti si sono verificati giovedì scorso, 28 aprile, e abbiamo atteso qualche giorno sperando in un intervento deciso dei vertici aziendali che però non è arrivato, imponendo dunque una presa di posizione da parte del sindacato a tutela dei lavoratori”. L’uomo, a detta del sindacato, si sarebbe presentato negli uffici dell’Asp2 senza appuntamento. “Dopo aver raggiunto il dipendente della Srl ‘Agricola’ si è presentato come padre di un ex dipendente pretendendo di farsi consegnare il Cud del figlio, il certificato dei redditi percepiti nell’annualità precedente. Il dipendente della Srl ha manifestato la necessità, prevista dalla legge, di poter consegnare il Cud solo al diretto interessato, vista la presenza nel documento di dati sensibili e personali. Ovviamente l’uomo era privo di entrambi i documenti e, a fronte del cortese rifiuto del dipendente, ha dato in escandescenza cominciando a inveire contro il malcapitato, iniziando ad avanzare verso di lui, sino a quando vedendo la porta aperta e una collega seduta alla scrivania nella stanza accanto, ha minacciato il dipendente, dicendogli che ‘l’avrebbe aspettato sotto l’ufficio, tanto ci rivediamo in piazza ad Atri e poi dove scappi’, con una chiara azione intimidatoria nei confronti del povero dipendente, un ragazzo di appena 24 anni che, a quel punto, mantenendo un grande sangue freddo, probabilmente anche cercando di far abbassare i toni a tutela dei colleghi presenti nelle altre stanze, ha invitato l’uomo a lasciare l’ufficio per poi tornare il giorno seguente munito dei documenti”.
E ancora: “il dipendente ha fatto una rapida ricerca verificando che l’uomo, autore dell’aggressione, aveva anche dichiarato il falso essendo non il padre, ma il futuro potenziale suocero del proprietario del Cud, in quanto padre della fidanzata, dunque a maggior ragione privo di qualunque diritto a ritirare il Cud. Il dipendente”, racconta Foschi, “ha subito informato dell’accaduto i vertici della Srl Agricola, nella persona dell’amministratore unico, ma anche il Direttore e i tre componenti del Consiglio d’Amministrazione della Asp 2, compreso il Presidente. Purtroppo, fatta eccezione per l’amministratore unico, assente al momento dei fatti e che ha subito attivato i canali di tutela del proprio dipendente, tutti gli altri, ovvero il direttore e i componenti del Cda – ha aggiunto il segretario Foschi – hanno liquidato la vicenda come una ‘faccenda personale’ del dipendente, e così non è visto che il dipendente è stato invece aggredito non certo a titolo personale, ma in veste di dipendente della Srl ‘Ricciconti’. Uno dei componenti del Cda”, conclude Foschi, “ha anche messo in dubbio la veridicità del racconto del proprio dipendente su un’aggressione avvenuta in pieno giorno negli uffici della Asp 2”.
“È evidente che siamo di fronte a un comportamento sindacalmente inaccettabile da parte della governance politica della Asp 2 della provincia di Teramo, nei confronti della quale la UGL esprime il proprio biasimo oltre che la ferma condanna, così come condanniamo il grave episodio verificatosi negli uffici della Asp, dichiarando la nostra vicinanza al lavoratore che supporteremo in tutte le azioni che riterrà opportuno intraprendere a propria tutela”, chiosa il Segretario provinciale della UGL.