Teramo, in pensione 180 tra docenti ed Ata in tutta la provincia

Nei prossimi giorni termineranno le domande per la mobilità. A farlo sapere la Flc Cgil di Teramo.

“L’ipotesi di CCNI 2022-2025, che come FLC CGIL non abbiamo sottoscritto, prevede che i neo-immessi del 2020/2021 abbiano ulteriori limitazioni nelle precedenze, nella mobilità annuale e nei contratti a tempo determinato art.36 del CCNI. Questo, oltre all’obbligo di permanenza esteso a tutti i docenti su qualsiasi sede ottenuta nei movimenti interprovinciali, le aliquote nei trasferimenti da posto sostegno a comune e, ha motivato la nostra forte contrarietà alla firma e la decisione di intraprendere un’azione legale contro il ministero per comportamento antisindacale”.

Intanto sono stati pubblicati i dati provvisori dei pensionamenti nelle scuole della provincia.

Lo scorso anno scolastico in provincia di Teramo sono stati 246 i docenti e gli ATA collocati in pensione. Per il prossimo anno scolastico 2022/23, i pensionati saranno 178 (ma il dato è provvisorio ed aumenterà sicuramente) così distribuiti:

docenti d. s. ATA totale
124 2 53 179

 

Per quanto riguarda i docenti ecco la ripartizione per ordine di scuola:

INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA I GRADO SECONDARIA II GRADO TOTALE
19 49 27 29 124

 

“Non sono posti che verranno rimpiazzati dai precari o dai vincitori di concorsi. Il sistema di reclutamento è gravemente deficitario, anche per i continui interventi legislativi. In questi giorni partiranno i concorsi ordinari per la scuola secondaria. Mentre si stanno ultimando, tra tante difficoltà, i concorsi della scuola dell’infanzia e primaria. E’ previsto anche un concorso straordinario per chi ha almeno tre anni di servizio ed un concorso STEM, pubblicato in Gazzetta Ufficiale per le  classi di concorso A020 – Fisica, A026 – Matematica, A027 – Matematica e fisica, A028 – Matematica e  scienze, A041 -Scienze  e  tecnologie  informatiche, con soli 17 posti disponibili in tutto l’Abruzzo. Si tratta, comunque, di provvedimenti tampone che non affrontano alla radice il problema del precariato. Occorre una programmazione di medio periodo che consenta di mantenere gli organici stabili e fare in modo che le scuole possano contare su docenti che portano avanti la progettazione educativa per realizzare un curricolo verticale in grado di dispiegare pienamente i suoi effetti”.

 

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