I ponti cittadini sono sicuri, almeno per il momento. Questi i risultati della relazione inviata ieri dal Comune di Teramo al Ministero delle Infrastrutture che, dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova, ha chiesto ai comuni italiani di avviare un monitoraggio approfondito dei ponti comunali. L’amministrazione teramana lo ha fatto insieme alla Ruzzo Reti ed ascoltando l’Anas per ciò che concerne ponte San Gabriele, la cui competenza non è per l’appunto del Comune.
“E’ fondamentale aver avviato questa mappatura per stabilire un grado delle priorità ed avere poi finanziamenti per operare”, il commenta dell’assessore ai Lavori Pubblici Stefania Di Padova. Il risultato delle indagini su dieci ponti comunali è che nell’immediato non presentano criticità particolari ma, per metterli davvero a norma considerando le attuali leggi in vigore in materia antisismica e per ripararli dal trascorrere del tempo, sono necessari 30 milioni di euro.
Il Comune di Teramo punterà ad avere 7 milioni di euro per intervenire intanto con le riparazioni. Per quanto concerne poi l’adeguamento antisismico, serviranno per l’appunto ulteriori fondi. Alla conferenza stampa di questa mattina sono intervenuti anche gli ingegneri del Comune, oltre al sindaco Gianguido D’Alberto. “Da sottolineare un dato molto grave – ha detto il primo cittadino – La documentazione non è a disposizione degli enti preposti, perché con il continuo cambio di competenza si è fatta confusione. Vogliamo collaborazione, non c’è bisogno di un rimpallo di responsabilità, perché responsabilità è andare anche oltre le proprie competenze in materia pubblica”.
PONTE SAN GABRIELE Inutile dire che è la situazione più problematica che i cittadini si trovano maggiormente ad affrontare ogni giorno, considerato che è un punto fondamentale per la viabilità della città. A prescindere della competenza Anas, che ha stanziato 9 milioni di euro ma per lavori non immediati, il Comune punta a migliorare il transito pedonale allargandolo, ponendo anche delle adeguate opere di protezione per i pedoni. “Non c’è nessun braccio di ferro con l’Anas, ma c’è bisogno di una stretta di mano – ha detto D’Alberto – Va trovata una soluzione”. Il sindaco si riferisce anche ad un manto stradale di cui ben poco è rimasto, soprattutto in direzione mare. Lunedì comunque ci sarà un incontro in Prefettura, anche con Anas, proprio per affrontare la questione del ponte.
PONTE SAN FRANCESCO Secondo i rilevamenti del Comune inviati al Ministero, la normativa antisismica è inadeguata e nel lungo periodo servirà una riparazione strutturale degli appoggi.
PONTE SAN FERDINANDO In questo caso la normativa antisismica è assente (ponte del 1850). Nell’immediato si dovrà eliminare la vegetazione che infesta la struttura, poi si dovrà lavorare sulle infiltrazione nel manto stradale. Nel lungo periodo invece ci sono delle lesioni su cui lavorare.
PONTE SUL TORRENTE MESSATO Normativa antisismica assente per questo ponte antecedente al 1920. Anche in questo caso a stretto giro dovrà eliminarsi la vegetazione e nel lungo periodo intervenire sul consolidamento della base di fondazione.
VIADOTTO CARTECCHIO Normativa antisismica carente per il ponte del 1967, per cui nel breve periodo dovranno essere integrate le barriere di protezione. Poi si dovrà lavorare in futuro anche sulla sostituzione dei sistemi di appoggio.
PONTE SUL FOSSO CONA Normativa antisismica inadeguata (1980). Nel breve periodo bisognerà rimuovere la vegetazione, nel lungo periodo riparare gli appoggi.
PONTE A PORTO Anche in questo caso la normativa antisismica è inadeguata. Vegetazione da rimuovere in primis, poi si dovrà operare sulle infiltrazioni e, nel lungo periodo, riparare gli appoggi.
PONTE A CATENA “Non può essere più utilizzato come adesso”, tuona il primo cittadino. In sostanza non potrà più essere utilizzato come lo si fa attualmente, considerato il deposito della Teramo Ambiente a Carapollo, anche per la conduttura del gas che passa sotto ad aggravare la situazione. La normativa antisismica è inadeguata.
VIADOTTO VIA DE GASPERI Normativa antisismica incredibilmente carente per un’opera del 2005 che ne lungo periodo necessiterà di sostituzione dei sistemi di appoggio.
Infine per quanto riguarda il Ponte sul Fosso Ceppato ed il Muro di Via De Gasperi, serviranno ulteriori lavori nel breve e medio periodo.