Tra i presenti Stefania Nardini, presidente del Soroptimist Club di Teramo, Dino Mastrocola rettore dell’ateneo, il Prefetto di Teramo Graziella Patrizi e il sindaco Gianguido D’Alberto, Annapaola Di Dalmazio responsabile del servizio Pari Opportunità Centro Antiviolenza “la Fenice” e Casa rifugio “Casa Maia” ed esponenti dei Carabinieri, della Guardia di finanza, del tribunale di Teramo e della Corte di appello di L’Aquila. Ha coordinato Antonio Guerriero, Procuratore della Repubblica del Tribunale di Teramo Al termine del convegno è stata consegnata una valigetta kit antiviolenza per l’acquisizione audiovideo al comandante provinciale dei carabinieri.
Nel corso del convegno D’Alberto ha ricordato che è necessario “coinvolgere tutti i soggetti che possono dare una risposta al problema della tutela delle persone vulnerabili. La riduzione del perimetro della vulnerabilità è misura della qualità della democrazia”. Nel suo intervento ha spiegato Annapaola Di Dalmazio: “Il centro antiviolenza la Fenice è un servizio gratuito e anonimo che offre alle donne che hanno subito violenze appoggio e consulenza psicologica e legale. Alla casa rifugio “Casa Maia” si può accedere ora anche in situazioni di emergenza e può ospitare fino a 3 nuclei con minori. Abbiamo avviato anche una collaborazione con i farmacisti per formarli ad avere un approccio empatico con una probabile vittima di violenza”.
Nella sua reazione “Persone vulnerabili e Giustizia Penale. Dai problemi verso le soluzioni”, Marco Pierdonati professore di diritto penale dell’ateneo ha spiegato: “Negli ultimi 10 anni, ovvero dalla legge sullo stalking, si è intervenuto per prevenire, reprimere e riparare le offese alle persone vulnerabili. Sono state aggiunte figure inedite di reato: lo stalking, i fenomeni di accattonaggio, l’adescamento dei minori. Lo scorso aprile si è ipotizzato di introdurre una legge sul Revenge porn mentre dal 18 maggio è stata approvata la legge sulla legittima difesa”.