Teramo. Il report giornaliero che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise produce dall’inizio dell’emergenza Covid19 riepiloga l’andamento della pandemia e mette a confronto la situazione del Covid-19 in Abruzzo con quella Italiana, con particolare riferimento alle Regioni più interessate dalla sindrome respiratoria SARS-CoV-2 come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Il report si concentra inoltre sulle attività diagnostiche effettuate dai laboratori dall’IZSAM.
I numeri ci dicono che alla data del 19 maggio 2020 l’IZSAM ha esaminato per conto delle ASL abruzzesi 34.028 tamponi, pari il 58,8% del totale dei tamponi effettuati in Abruzzo: come mostra il grafico.
A questi numeri bisogna aggiungere poi i 3.796 tamponi esaminati nell’ambito dell’accordo stipulato a fine aprile con l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo.
Un aspetto fondamentale per misurare la qualità del servizio offerto dall’IZSAM è rappresentato dal tempo di esecuzione degli esami diagnostici: il 95% dei tamponi provenienti dalle ASL abruzzesi viene esaminato entro due giorni dall’arrivo, il 27% viene analizzato e refertato nella stessa giornata di arrivo in Istituto.
Il Direttore Generale dell’IZSAM, Nicola D’Alterio, non nasconde l’orgoglio per il lavoro svolto e i risultati raggiunti: “Al di là dell’impegno sul fronte nazionale e internazionale, che da sempre ci vede in prima linea, ciò che ci caratterizza è la territorialità. Non siamo qui per caso ed era nostro dovere lavorare per sostenere gli abruzzesi in questo difficile cammino, è stata una spinta di appartenenza talmente forte che abbiamo dovuto per forza assecondare. Così abbiamo riconvertito alcuni nostri settori, ci siamo tuffati nell’emergenza, abbiamo fatto uno sforzo enorme in termini di energie, personale, risorse… non abbiamo avuto paura di essere altro da ciò che siamo perché i nostri corregionali avevano bisogno anche del nostro lavoro”.
“Adesso però”, precisa il Direttore D’Alterio, “appena sarà possibile torneremo ai nostri compiti principali: la ricerca, le attività di cooperazione internazionale, l’igiene e la sicurezza degli alimenti, il rapporto uomo-animale-ambiente. A breve ripartiranno tutte le attività e il personale tornerà nei propri ruoli, con la certezza di avere dato il meglio e di continuare a darlo con percorsi diversi sempre finalizzati alla salute pubblica”.