Teramo. “Nelle ultime settimane è emerso un dibattito sul trasporto pubblico locale del nostro territorio, con particolare riferimento al servizio urbano di Teramo e le sue problematiche. Siamo lieti dell’istituzione di una nuova linea, (linea 9) che va a coprire una zona che era priva dal servizio. Ma purtroppo, nonostante un ritrovato interesse sulla discussione “TPL”, riscontriamo da parte di alcune affermazioni fatte a vario titolo, degli errori concettuali e programmatici”. A dirlo in una nota stampa è Fit Cisl Teramo.
“Due impegni avanzati dall’attuale Amministrazione, la quale in un primo momento, con l’istituzione del tavolo operativo della mobilità, aveva dato impressione di risolvere alcune criticità, ma alla fine si è rilevata interessata a tutt’altro. Siamo favorevoli a una rimodulazione delle linee per una copertura maggiore del territorio, ma queste modifiche devono essere fatte con criterio e professionalità adeguate, mentre per quanto riguarda la nuova linea, abbiamo già rilevato delle criticità sostanziali. Di fatti, possiamo dire già dai primi giorni di servizio, che alcuni accorgimenti pensati per la nuova linea 9 non servono. Ad esempio, è paradossale che una linea pensata principalmente per il cimitero e che transita proprio davanti l’ingresso principale dello stesso, abbia l’unica fermata utile, a 100 m dallo stesso ingresso, costringendo di fatto agli utenti a una inutile camminata aggiuntiva. Inoltre, sempre a riguardo delle nuova linea, l’orario di percorrenza e il percorso non sono propriamente ottimizzati a scapito di una cadenza preferibile a maggiore copertura di fasce orarie e di tutto il territorio. L’istituzione di alcuni “bis” in Via Po rischiano di sovrapporsi con la già istituita linea in questione. Sentiamo inoltre varie richieste da comitati di quartiere, che sarebbero facilmente concesse se solo ci fosse buon senso, senza per altro aggravio di costi o fantasiose modifiche. A tal proposito ricordiamo ancora una volta, che le nostre proposte a costo zero avanzate da tempo, non sono mai state prese in considerazione”.
“Tuttavia, anche se con mediocrità, dobbiamo riconoscere il volere ‘politico’ di modificare lo status quo da parte di questa Amministrazione, viceversa purtroppo, dobbiamo constatare che per le problematiche già esposte e più stringenti che riguardano la sicurezza del servizio, degli utenti e soprattutto dei lavoratori, nulla si è fatto. Il tavolo della mobilità, non ha prodotto alcun risultato se non a far perdere tempo a chi con determinazione si è prestato a parteciparvi. Le problematiche esposte, hanno trovato tutta la resistenza e la burocratica inerzia della “macchina amministratrice”, o semplicemente è mancata la“volontà politica””.
“Come nel caso della linea 7 e 6, tanto discussa, ma mai modificata secondo quanto da noi richiesto, sia in termini di orario che di percorso, per facilitare e migliorare la fruibilità. Non è possibile inoltre che nel 2020 in zona stazione, non c’è uno spazio riservato ai bus, nonostante attualmente la superficie lo consentirebbe Si costringe uno scambio intermodale degli utenti completamente in mezzo la sede stradale. Insomma una pessima immagine di benvenuto che diamo a chi raggiunge la città di Teramo con il treno. Per la linea 2, ribadiamo e evidenziamo ancora una volta, che il ritorno del transito nel centro storico con la viabilità in questo stato, ha già causato diverse corse saltate È impossibile transitare con un bus, seppur di dimensioni leggermente ridotte, in vie occupate parzialmente da auto in sosta, senza parlare di quelle in divieto. Paradossale è invece che in alcune vie dove è disposto il passaggio del bus, si siano creati anche posti auto con la relativa segnaletica orizzontale. Le difficoltà e le responsabilità dei conducenti mentre attraversano il centro storico sono enormi. Inoltre abbiamo registrato che nelle ore pomeridiane-serali, non c’è una esigenza particolare di mobilità, anzi la richiesta è molto scarsa. Ogni linea può vedere dei miglioramenti del servizio con piccoli accorgimenti, oltre che a vedere risolte alcune problematiche come nel caso della linea 1 al capolinea della Cona. Abbiamo chiesto da tempo una revisione di alcune fermate che oramai risultano obsolete, e l’istituzione di altre dove il bus è già di transito ma non può fermare. Abbiamo inoltre da tempo segnalato la problematica che riguardano le fermate di Ponte Vezzola, dove a causa della nuova rotonda sulla SS 81, e le intricate competenze tra Anas e Amministrazione Comunale non si autorizza l’utilizzo della fermata come da progetto e i bus continuano a fermarsi in punti poco sicuri.
Urge per tanto che l’amministrazione affronti con determinazione tutte le questioni inerenti il trasporto pubblico locale e quelle della viabilità cittadina al fine di rendere il servizio maggiormente fruibile e più sicuro per utenti e addetti al settore”