Nelle ore serali di ieri, nella casa circondariale di Teramo un agente di polizia penitenziaria è riuscito a sventare un tentativo di suicidio messo in atto da un detenuto italiano.
“Le condizioni lavorative all’interno dell’istituto teramano sono diventate proibitive per la grave carenza di personale di polizia penitenziaria, ricordiamo che mancano circa 50 poliziotti – denuncia il Sinappe regionale – Proprio per questa gravissima carenza di personale, ieri sera il poliziotto intervenuto nel salvataggio del detenuto si trovava a svolgere una doppia mansione che comprende la sorveglianza di due sezioni detentive per un totale di circa 100 detenuti. Richiamato da grida e confusione, l’agente è accorso nel reparto detentivo e capito immediatamente quanto stava per accadere, è riuscito a sventare l’estremo gesto del detenuto che stava tentando di togliersi la vita impiccandosi alle sbarre della finestra del bagno della propria camera di pernottamento”.
E ancora: “Il poliziotto durante l’intervento ha riportato anche un infortunio ad un dito della mano, ma ha comunque continuato il normale servizio. Il detenuto salvato è ricoverato in ospedale per accertamenti. Sono sempre più i casi che richiedono un intervento della Polizia Penitenziaria – riferisce il segretario regionale, Alessandro Luciani – Come in questo caso gli agenti si dimostrano sempre attivi e determinanti per scongiurare infausti esiti. Non è possibile ad oggi sovraccaricare i pochissimi poliziotti in servizio, a causa della gravissima carenza di personale, anche dallo stress di potersi ritrovare sotto inchiesta per una presunta omissione di soccorso. Chiediamo un organizzazione del lavoro reale che tuteli i poliziotti penitenziari e dia precise indicazioni tenendo conto delle esigue unità oggi in servizio. Non possiamo più tollerare ciò che sta accadendo negli Istituti Penitenziari”.