Tecnologia 5G in Abruzzo: l’intervento

La Regione Abruzzo il 07/02/2019 con delibera di Giunta nr 106, a firma Giovanni Lolli, approvava un protocollo d’intesa con l’Agenzia Spaziale Europea, l’Università de L’Aquila, il Comune de L’Aquila per le sperimentazioni nella città de L’Aquila della Tecnologia 5G.

 

La Regione,dice che già dal 2017 la multinazionale cinese della telefonia ZTE si era insediata a L’Aquila , insieme a Wind 3 (in parte cinese) per la sperimentazione della tecnologia 5G (spettro 3,7-3,8 MHz) fino al 2021. La tecnologia 5G , telefonia di quinta generazione ( come dice la delibera) “ è rivolta a famiglie e imprese che potranno beneficiare di servizi innovativi che interessano ambiti come la salute, la mobilità, la sicurezza, la prevenzione e la gestione delle emergenze.”

 

La Regione Abruzzo con questa delibera dice :” l’attività di sperimentazione del 5G è pienamente coerente con le traiettorie di sviluppo tecnologico indicate nella Strategia regionale Specializzazione Intelligente 2014-20, per il Dominio “ICT/Space”. E prosegue:” il 5G si pone in sinergia con altre significative iniziative progettuali formalmente approvate e co-finanziate come: EMERGE, GOVSATCOM, CYBER TRAINER.” Da considerare che in Abruzzo, nel Fucino è presente Telespazio su un’area di 370mila mq, con 170 antenne è il più importante “Teleporto” al mondo per usi civili. E’ una multinazionale italo-francese con strutture in Europa, Sudamerica, Africa e si occupa di lancio e controllo di satelliti, sviluppo dei sistemi spaziali oltre che di telecomunicazioni.(dal sito www.telespazio.com).

 

Considerato che tecnologia 5G, per la sua varietà di servizi di comunicazione ultraveloce, (può essere trasmessa con le antenne, con il digitale terrestre o con i satelliti) fa una strauso di onde elettromagnetiche che posso essere pericolose per la salute delle persone elettrosensibili, degli uccelli, delle api, ecc. Fino ad oggi più di 500 Comuni , in Italia hanno detto no alle sperimentazioni del 5g nel proprio territorio, in attesa di studi scientifici. Considerato che questa tecnologia è ancora in via sperimentale, è bene che si faccia una moratoria alla sua applicazione e non decreti per liberalizzarla.

 

Michele Ferrante

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