Val Vibrata. Tra prese di posizione, sit in e tavoli di confronto, sul taglio degli alberi (con annesse polemiche) delle alberature stradali, l’Anas era rimasta in silenzio.
Ora, però, con il dibattito che si è acceso, la società che gestisce la rete viaria spiega le ragioni che sono alla base dell’abbattimento delle alberature stradali.
Ragioni di sicurezza, il motivo dominante, ma la stessa società in una nota (nella quale tocca in maniera concreta la questione che investe dal Statale 259) esprime la volontà di aprire, qualora necessario un confronto, con le autorità locali sul possibile reimpianto degli alberi. Sempre nel rispetto delle norme del codice della strada.
Ecco cosa dice l’Anas
Fra i principali compiti di istituto di Anas vi è quello della gestione delle rete viaria statale di interesse nazionale anche attraverso specifiche attività di manutenzione ai fini del mantenimento e progressivo miglioramento delle condizioni di sicurezza e confort per l’utenza.
Gli alberi presenti a margine della carreggiata stradale, piantumati in passato in condizioni di traffico e di regimi di velocità neppure paragonabili a quelli attuali, costituiscono un fattore di pericolo elevato in caso di fuoriuscita del veicolo dalla carreggiata nonché in caso di fenomeni atmosferici, con effetti spesso nefasti per i passeggeri.
Le alberature poste a ridosso della carreggiata stradale rappresentano infatti una condizione di rischio per la pubblica incolumità in quanto costituiscono un ostacolo fisso a cui non è possibile fornire adeguata protezione all’urto per i veicoli in svio. Ciò neppure con la posa in opera di dispositivi di barriere di sicurezza che, seppur installate, non avrebbero che una scarsa, se non addirittura nulla, funzione di protezione in caso di incidente per l’evidente mancanza dei necessari spazi di lavoro (deformazione/deflessione dinamica) che garantisca il corretto funzionamento del dispositivo di sicurezza testato con apposito crash test.
È purtroppo esperienza comune dover rilevare la drammaticità di incidenti, gravissimi e spesso mortali, di autovetture che fuoriuscendo dalla strada impattano contro alberature poste a margine della carreggiata. Non fa eccezione la SS 259 ove, proprio lungo il tratto ove sta intervenendo Anas si sono verificati, solo nel più recente passato, incidenti mortali per schianti contro alberature.
Le recenti elaborazioni di dati disponibili sugli incidenti stradali (come pubblicati da ASAPS – Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale e ripresi dall’Asociazione Familiari e Vittime della strada) nei quali almeno uno dei veicoli coinvolti si è schiantato contro un albero, contano su scala nazionale ben 127 morti e 255 feriti su 242 incidenti registrati nell’anno 2015.
L’Abruzzo si presenta al 5° posto fra le regioni italiane come numero assoluto di incidenti contro alberi ma è addirittura al primo posto, con margini di circa il +80% rispetto alle prime regioni che la seguono in graduatoria, come numero degli incidenti rapportati al parco veicoli presente sul proprio territorio.
Situazione questa di estrema gravità, rappresentata da Anas recentemente anche agli organi regionali competenti.
Altro aspetto della pericolosità delle alberature poste a margine della carreggiata stradale si rileva direttamente da leggi e da regolamenti a tutela della strada statale il regolamento di attuazione del codice della strada recita che “La distanza dal confine stradale, fuori dai centri abitati, da rispettare per impiantare alberi lateralmente alla strada, non può essere inferiore alla massima altezza raggiungibile per ciascun tipo di essenza a completamento del ciclo vegetativo e comunque non inferiore a 6 metri” e ciò a prescindere dalla “valutazione di stabilità arborea” invocata da alcuni. La presenza di alberi posti ad una distanza dalla carreggiata stradale inferiore alla loro altezza rappresenta secondo il legislatore, in ogni caso, un potenziale pericolo per la circolazione in relazione alla possibilità di caduta dell’alberatura stessa sul piano stradale. E ciò anche per effetto di eventi atmosferici di particolare intensità che interessano in maniera sempre più frequente il nostro territorio e che pure si sono manifestati anche nel recente passato.
Le attività di manutenzione poste in essere da ANAS sono pertanto finalizzate esclusivamente, come le uniche possibili, alla sicurezza e incolumità dell’utenza stradale.
Relativamente agli aspetti ambientali e paesaggistici rappresentati si evidenzia che gli interventi riguardano la manutenzione delle opere a verde di competenza Anas e agiscono esclusivamente ai fini di sicurezza del traffico e non necessitano di autorizzazione come espressamente previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Sotto le più volte richiamate motivazioni di sicurezza e pubblica incolumità il taglio delle alberature è stato effettuato come previsto dalla legge, previa comunicazione agli organi preposti e lo smaltimento dei materiali di risulta resta a carico esclusivo delle ditte incaricate all’esecuzione dei lavori come previsto dalle norme contrattuali in essere.
Premesso tutto quanto sopra Anas si rende disponibile ad incontri specifici con gli organi preposti circa eventuali attività di reimpianto delle alberature, da eseguirsi nel rispetto delle norme del Codice della Strada, che dovessero al caso essere valutate.