Con l’arrivo della stagione vacanziera estiva, gli albergatori abruzzesi tornano a parlare dei problemi nel reperire personale specializzato per le varie esigenze.
La stagione estiva, in Abruzzo, è sinonimo di turismo sfrenato data la vastità dei biomi in cui è possibile immergersi, in grado di soddisfare ogni tipologia di esigenza: da chi vuole rilassarsi con una giornata di mare fino a chi preferisce avventurarsi nella natura più incontaminata, tra boschi, laghi e scorci meravigliosi. Tutte queste esperienze, messe a disposizione a volte anche dalle stesse strutture alberghiere, presentano dei problemi.
Proprio come era successo negli scorsi anni, uno dei fenomeni che più preoccupa gli albergatori è quello della carenza di personale specializzato per ricoprire determinate posizioni durante la stagione estiva. Si tratta di una problematica che, secondo molti, era emersa in regime di Reddito di Cittadinanza ma che, in seguito alla cancellazione di quest’ultimo, pare mancare di motivazioni univoche. Ecco le lamentele degli albergatori.
Perché non c’è personale?
Negli ultimi anni, uno dei mantra che più circola di bocca in bocca, soprattutto tra i giovani che si approcciano per la prima volta al mondo del lavoro è quello che vede il costo della vita salire ma gli stipendi restare uguali, creando situazioni in cui i costi non riescono a venir sostenuti con stipendi che, magari fino a pochi anni fa, potevano essere considerati accettabili. Questo fenomeno, si ripercuote a valanga su altre situazioni.
Una di queste, che tanto sta facendo discutere in vista della stagione vacanziera estiva, riguarda le lamentele degli albergatori che continuano a faticare nel trovare del personale preparato per svolgere delle precise mansioni. Che si tratti di personale di cucina o di personale di sala, le problematiche sono sempre legate a due fattori fondamentali: assunzioni regolari e salari più generosi.
Se sul primo punto, gli albergatori si dimostrano volenterosi a trattare, offrendo più sicurezze dal punto di vista dei contratti, lo stesso non può dirsi per la ricerca di quei salari più vantaggiosi. La giustificazione che viene addotta dagli albergatori, tramite le parole di Ludovico Tavoni, presidente di Albatour, riguarderebbe aumento di spese, costi di gestione e caro vita che renderebbe impraticabile la via degli stipendi più alti di quelli attualmente proposti.
Come se non bastasse, sempre Tavoni di Albatour, riferisce che “ad Alba Adriatica tutto questo va a sommarsi alla grave condizione della spiaggia nord. La radente
che per ovvi motivi dovrà restare ha scoraggiato parte della clientela che ha chiamato chiedendo come sarà la spiaggia”. Insomma, una situazione nota per gli albergatori che, come ogni anno, torna a riproporsi in modo sempre più prepotente.