I provvedimenti sono stati elevati a seguito dei risultati del campionamento sui molluschi bivalvi, come da piano di controllo regionale, che evidenziavano la presenza in mare di elevata carica batterica e virale.
“L’AMP sostiene l’esigenza dei pescatori di avere acque pulite”, dichiara Leone Cantarini, Presidente dell’Area Marina Protetta. “La protezione del mare, infatti, è l’unica alternativa possibile ed è proprio in questa direzione che noi stiamo lavorando da sempre, per tutti gli abitanti del mare, per i cittadini e per gli operatori”.
Un impegno avvalorato dalla notizia della multa ingente che la Corte di Giustizia europea ha comminato al nostro Paese in tema di mancata depurazione delle acque reflue. Tra gli sforzi dell’AMP Torre del Cerrano per la protezione delle acque, c’è la stipula del Contratto di Fiume, un protocollo per il monitoraggio delle acque di fiumi e torrenti che sfociano in mare. In una riunione a Roma del 17 aprile 2018 il protocollo è stato indicato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare come un caso di studio esemplare.
Il tavolo del Contratto di Fiume tenutosi in Regione Abruzzo ha fatto il punto proprio sul funzionamento dei depuratori insistenti nei tre comuni dell’AMP; contestualmente sono in corso sia il monitoraggio dei corpi idrici secondo la convenzione tra Arta e AMP, sia il controllo degli scarichi lungo i corsi d’acqua ad opera dei Carabinieri Forestali.
Per tutti questi motivi, l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano è disposta a collaborare con i pescatori che ora pagano il prezzo della cattiva qualità delle acque, nella speranza di avere come obiettivo comune la tutela del mare e salvaguardare anche il lavoro di chi vi opera.