Silvi. Il sindaco Andrea Scordella ha ricevuto questa mattina nella sala consigliare un gruppo di cittadini, in rappresentanza del comitato spontaneo formatosi a Silvi Paese, per illustrare le criticità che da qualche anno nei mesi estivi condizionano negativamente la loro vita.
All’incontro l’amministrazione comunale era rappresentata dagli assessori Gianpaolo Lella (Urbanistica) e Giuseppina Di Giovanni (Commercio e Turismo), dai consiglieri Maria Cichella (Piccolo Commercio), Bruno Valentini (delegato regionale ai Borghi storici) e Alessia Losacco.
“Non siamo qui perché vogliamo creare problemi a chi lavora – ha detto Domenico Binni – e sappiamo bene che l’estate è l’occasione per cercare di guadagnare qualcosa di più. Ma trasformare per quattro mesi il nostro centro storico di riconosciuta valenza culturale come Silvi Paese in un luogo dove tenere ogni sera manifestazioni che si risolvono in sagre paesane della peggiore specie per le modalità con cui si volgono, sotto il profilo dell’igiene e della tranquillità, non può essere contrabbandato come valorizzazione turistica. Negli ultimi anni da giugno a settembre ogni sera e ogni notte, talora fino all’alba, si registra una invasione selvaggia di migliaia di persone, soprattutto giovani, che trasformano il cuore del centro storico in una sorta di zona franca in cui tutto è possibile, con la complicità di quelli che gestiscono attività di fast food all’aperto ed esercizi che invadono i ristretti spazi pubblici con sedie e tavoli”.
“L’associazione che cura l’organizzazione delle serate – ha fatto notare Nadia Franco che abita nei pressi della Loggia – nel suo statuto si definisce non a scopo di lucro, ottenendo per questa caratterizzazione anche i contributi previsti dai regolamenti comunali, ma in realtà i suoi iscritti sono gli attori principali delle iniziative commerciali che, per loro natura, hanno il fine del guadagno”. “Non siamo contro lo sviluppo turistico del nostro borgo – ha detto Pasqualina Cameli – anzi auspichiamo azioni e interventi pubblici e di associazioni culturali che siano capaci di favorirlo. Ma parliamo di una valorizzazione che porti alla crescita di un turismo di qualità, come avviene in tutti gli altri borghi antichi d’Italia. Silvi Paese ha tutte le potenzialità per porsi alla pari con altre analoghe realtà abruzzesi. Ma per raggiungere questo obiettivo non si può pensare che sia sufficiente trasformare l’angusto e caratteristico centro storico in una sorta di october fest permanente con tutti i problemi connessi alla precarietà igienica che ne consegue, con le canne fumarie che diffondono olezzi che talora rendono irrespirabile proprio quell’aria buona per la quale molti turisti venivano a Silvi Paese. Un tempo questi spazi facevano da suggestiva scena ai concerti musicali e al grande teatro con i vari Ernesto Calindri, Carlo Hintermann, Paola Gasman, Ugo Pagliai, Paola Borbone ed altri ancora. Oggi di arte e di storia non c’è più quasi niente. Al loro posto ci sono solo fumi maleodoranti, con gli antichi vicoli trasformati in latrine e la musica da discoteca a tutto volume”.
“Alcune cose – ha assicurato l’assessore all’Urbanistica Gianpaolo Lella – cambieranno con il Piano particolareggiato del centro storico, la cui bozza in fase di redazione sarà sottoposta all’attenzione degli abitanti del Paese che avranno modo di intervenire per migliorarla”.
“Abbiamo già ascoltato – ha detto agli intervenuti il sindaco Andrea Scordella – i rappresentanti dell’associazione Antico Borgo Marinaro insieme ai commercianti e gestori di servizi della ristorazione e del fast food. Anch’essi hanno dichiarato di volere lo sviluppo turistico di Silvi Paese dicendosi disponibili a migliorare i servizi. Dunque – ha sottolineato il sindaco Scordella – sia loro che voi avete l’identico obiettivo di rendere vivibile e turisticamente più interessante il centro storico. Da parte nostra stiamo lavorando per dotare il Paese di parcheggi, di servizi pubblici e di strumenti e personale di vigilanza idonei per tenere costantemente sotto controllo la situazione. E’ evidente – ha detto il sindaco Scordella – che, come anche voi ritenete giusto, occorre conciliare le esigenze di chi ha il diritto di vivere serenamente nella propria abitazione e di poter passeggiare liberamente senza ostacoli né pericoli e il diritto di chi vive con il commercio e con la ristorazione. Il riferimento alle esperienze degli anni scorsi e l’impegno assunto da tutti i soggetti interessati a collaborare con l’amministrazione, sono convinto che ci consentiranno di arrivare ad una sintesi che riesca a conciliare le esigenze di ciascuno. Nelle prossime settimane – ha concluso il sindaco Scordella – ci incontreremo di nuovo per fare il punto sulle proposte e sui programmi che stiamo prefigurando”.