Profondi disagi a Silvi: ascensore fuori uso nel sottopasso Rampa Simoni Mariannina. Disabile bloccato, ennesimo disservizio per anziani e famiglie
Ci risiamo, continua a essere un problema la manutenzione degli ascensori nel benedetto sottopasso Rampa Simoni Mariannina, una specie di leggenda metropolitana: tutti ne parlano, ma nessuno li vede funzionare regolarmente.

L’ultima vittima di questa “escalator-fobia” comunale è stato un disabile in carrozzella che, con l’intenzione di attraversare il tratto che dalla statale 16 (vicino alla chiesa dell’Assunta) porta verso il centro, ha pensato bene di utilizzare l’ascensore.
Arrivato al piano sotterraneo, la doccia fredda: l’altro ascensore, quello che porta dall’altra parte della strada, su piazza Marconi, era fuori servizio. E così, il nostro malcapitato si è trovato nella situazione di dover tornare indietro. Un episodio ceh, purtroppo, non è una novità assoluta. A quanto pare, il “fascino” degli ascensori guasti in quel sottopasso non è una prerogativa di questo periodo.
Già in passato, una mamma coraggiosa (o disperata) con ben due passeggini al seguito si era trovata nella brillante situazione di doverli issare a braccia su per le scale, con immaginabili difficoltà e, probabilmente, qualche ernia.
Ascensore bloccato, disabile rimane incastrato
La questione evidenzia un disservizio bello e buono, che va a colpire non solo le famiglie con bambini piccoli, ma soprattutto le persone anziane e i disabili in carrozzella, per i quali quel sottopasso, senza ascensori funzionanti, diventa una barriera architettonica insormontabile. Praticamente, se non hai le ali o una super forza, dall’altra parte non ci vai.

E la ciliegina sulla torta (amara, in questo caso) è la totale assenza di un cartello che avvisi gli utenti della “simpatica” inutilizzabilità degli impianti. Quindi, si arriva belli fiduciosi, magari con qualche difficoltà motoria, si preme il pulsante e… sorpresa. L’ascensore è un pezzo di arredamento inerte. In attesa della sistemazione, basterebbe un semplice avviso per evitare inutili disagi e, magari, qualche momento di frustrazione.
Insomma, a Silvi la mobilità in certe zone sembra essere ancora un miraggio. Un sottopasso che dovrebbe facilitare gli spostamenti si trasforma in una trappola per chi ha più difficoltà. E mentre i responsabili, probabilmente, prendono l’ascensore (quando funziona) per salire ai loro uffici, c’è chi resta bloccato, ostaggio di una burocrazia lenta e di una manutenzione evidentemente “a singhiozzo”.
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Speriamo che questa ennesima disavventura serva da monito e che qualcuno si decida a prendere seriamente in mano la situazione. Perché la dignità delle persone, anche quando si tratta di attraversare una strada, non ha prezzo. E ascensori funzionanti dovrebbero essere la norma, non un’utopia.





