“A metà anno scolastico l’Ufficio Scolastico Regionale, con una nota del 27 gennaio 2023, interviene sulle carenze di posti per insegnanti di sostegno.”
“Si tratta di una situazione che abbiamo denunciato più volte”, dice la FLC CGIL Teramo. “Con gli organici di diritto assegnati ai diversi Ambiti territoriali provinciali non si era in grado di garantire le richieste che provenivano dalle scuole”.
“Di seguito il numero di posti di sostegno riconosciuti in organico di diritto per l’a.s. 22-23
Infatti, tali posti sono stati incrementati nei mesi successivi e l’organico di fatto per il sostegno è stato aumentato di altri 2829 docenti, così ripartiti:
A dimostrazione del fatto che c’erano tanti posti per le immissioni in ruolo (che si fanno solo sull’organico di diritto) e per le supplenze dal settembre 2022. Nei mesi successivi, alle incessanti richieste delle scuole di ulteriori posti in deroga sul sostegno, si sono dati alle diverse province, altre 430 cattedre”.
E ancora: “Adesso ad anno scolastico abbondantemente iniziato, se ne aggiungono altri 99,5 con una nota che riconosce l’esistenza di esigenze formative da colmare ed assegnando ulteriori 99,5 posti di sostegno alle diverse province: “Sono assegnati agli Ambiti Territoriali Provinciali della Regione per l’a.s. 2022/23 i seguenti posti di sostegno didattico, per garantire il diritto allo studio, nonché la qualità del processo di integrazione/apprendimento agli alunni con disabilità:
Insomma, si conferma quanto da noi sostenuto in questi anni. L’organico di sostegno non è sufficiente per garantire il diritto allo studio e un’adeguata integrazione delle studentesse e degli studenti che hanno bisogno del sostegno”.
“I numeri più elevati per la provincia di Teramo non devono trarre in inganno, nel corso delle deroghe concesse in questi mesi, c’erano stati aggiustamenti che avevano riguardato soprattutto le altre province abruzzesi. Continueremo a insistere affinché vi siano organici adeguati per il sostegno, a partire dal 1° settembre 2023, eliminando la distinzione tra organico di diritto e organico di fatto ed impegnando l’amministrazione ad attivarsi per evitare il continuo ricorso all’istituto della deroga, che da eccezionale, diventa regola strutturale”.