La stessa umanità con le quale proteggeva i suoi tanti pazienti che ha incontrato e accudito nel suo percorso professionale. Positivo e sorridente, un vero e proprio medico “eroe” come più volte è stato definito nelle lettere che i pazienti hanno anche reso pubbliche.
Si è spento questa mattina, all’età di 67 anni, il dottor Stefano Tanzj, per anni medico dell’Adi (assistenza domiciliare integrata) della Asl di Nereto. Il medico, ora in pensione, conviveva da anni con una grave malattia e si è spento nella “Villa Cerulli” a Sant’Omero, dove viveva, e lo stesso Giovanni Cerulli Irelli lo ricorda, tra gli altri, con tantissimo affetto.
Stefano Tanzj ha rappresentato nel suo percorso professionale una figura amata, stimata. Sempre positiva e sorridente, capace di essere un punto di riferimento per i suoi pazienti nelle sue visite domiciliari. Ma basta leggere tutti gli attestati che in queste ore riempiono i social per intuirne la sue indubbie qualità. E nel recente passato alcuni pazienti, con lettere aperte, ne hanno lodato a più riprese la sua straordinaria disponibilità nell’essere sempre pronto ad assisterli.
Stefano Tanzj, molto stimato anche nella cittadina nella quale viveva, era il nipote di Luigi Tanzj, uno dei “padri” fondatori dell’ospedale Val Vibrata.
I funerali di Stefano Tanzj si terranno domani, martedì 6 ottobre, alle ore 15 nella chiesa Madre di Sant’Omero.
Il ricordo dell’amministrazione comunale. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ne ha apprezzato la sua profonda umanità che esprimeva pienamente nell’esercizio della sua professione quando, a contatto dei malati più fragili e gravi, mostrava la sua bravura di clinico, ma, contemporaneamente, consolava i pazienti e partecipava al dolore delle famiglie.
Era l’amico di cui si aveva bisogno, ricco di buoni sentimenti, sempre con il sorriso e altruista disinteressato. Quando una persona muore lascia un vuoto in coloro che lo hanno amato. Stefano lascia anche una struggente malinconia e tristezza in ognuno di noi. Il suo insegnamento ci invita più che mai a costruire un mondo migliore. La comunità di Sant’Omero lo ricorda con gratitudine ed affetto”.