Roseto. Sostegno all’iniziativa del sindaco di Roseto, Mario Nugnes, per la trasformazione dell’autoporto, peraltro mai aperto, in area destinata agli insediamenti artigiani.
La esprima la CNA di Teramo, che invita il Primo cittadino rosetano a proseguire il discorso avviato con la Regione Abruzzo, proprietaria di una “cattedrale nel deserto” mai entrata in funzione e ormai preda solo di vandalismo e abusivi, affinché sia trasformata in area artigianale.
“Concordiamo con la richiesta del Sindaco Nugnes di affidamento dell’infrastruttura al Comune – dice il direttore della confederazione artigiana provinciale, Gloriano Lanciotti – tanto più perché esistono diverse richieste di insediamento presentate da aziende con le loro manifestazioni d’interesse: si chiuderebbe così finalmente, con il recupero produttivo, la storia di un’area che per anni ha fatto parlare di sé soltanto per lo spreco di danaro costato alla collettività”.
“D’altra parte – aggiunge Lanciotti – senza questa scelta l’autoporto di Roseto rischierebbe a questo punto di restare l’unico senza prospettive rispetto alle strutture gemelle progettate e realizzate in Abruzzo più o meno in quegli stessi anni: a San Salvo andrà infatti un insediamento del colosso Amazon, ad Avezzano la struttura è stata riconvertita da tempo anche per attività legate alla Protezione civile, mentre a Castellalto – che è il modello più vicino cui guardiamo – si è puntato proprio ad insediamenti di imprese artigiane”.
Per Lanciotti, però, la positiva conclusione della vicenda autoporto deve marciare di pari passo con quella legata alla sorte dell’attiguo insediamento artigiano già esistente: “Una storia che ha portato le imprese presenti, a seguito di confuse vicende amministrative, a doversi sobbarcare alla fine di una lunga vicenda giudiziaria cifre enormi legate ai costi di esproprio riconosciuti ai proprietari delle aree: una vicenda che deve adesso essere sanata con il riconoscimento a questi imprenditori di possibili bonus legati, ad esempio, all’aumento delle cubature dei loro edifici”.