Il Piano di Assetto Naturalistico che riguarda la Riserva Naturale del Borsacchio muove i suoi primi passi con un confronto diretto voluto dall’amministrazione comunale di Roseto che al Palazzo del Mare ha incontrato rappresentanti di associazioni ambientaliste, liberi cittadini, proprietari di terreni, titolari di imprese agricole.
Un confronto necessario per migliorare il Pan, elaborato dall’architetto Fabrizio De Gregoriis presente all’incontro con i cittadini. Il Piano interessa un terzo del territorio rosetano, 1100 ettari che abbracciano appunto l’intera Riserva Borsacchio che si estende sia sulla fascia costiera, sia nell’hinterland.
Questo è il momento di rendere operativo il Pan che dovrà essere adottato dal Consiglio Comunale. Ma è inevitabile che arriveranno le osservazioni da parte dei privati. La palla passerà poi alla Regione, come ha spiegato il sindaco Sabatino Di Girolamo.
“Sarà infatti la Regione”, ha puntualizzato il primo cittadino rosetano, “a prendere in esame le osservazioni che riguarderanno il PAN. Parliamo di un’area di pregio, di interesse naturalistico al cui interno però ci sono anche delle realtà, delle aziende. Il confronto che abbiamo voluto avviare è proprio per raccogliere quelle che sono le esigenze reali di chi vive all’interno della Riserva del Borsacchio”.
L’architetto De Gregoriis ha sottolineato la differenza essenziale che c’è tra un piano regolatore e un piano di assetto naturalistico.
“Un piano regolatore”, ha tenuto a precisare il progettista, “mette al centro dell’interesse l’uomo. Quindi pianifica tutte le attività che servono per migliorare la vita dell’essere umano. Il Piano di Assetto Naturalistica è tutto un’altra cosa perché mette al centro dell’attenzione la vita, in tutte le sue sfaccettature”.
Dunque la bellezza del paesaggio ma nel contempo anche lo sviluppo di un turismo sostenibile, che abbia rispetto dell’ambiente circostante. Purtroppo sono 13 anni che si discute di Riserva, istituita ufficialmente con legge regionale nel 2012. Ma già dal 2005 si parlava di area protetta. Una situazione che ha esasperato alcuni agricoltori e residenti per blocchi e veti imposti.
Per gli ambientalisti la colpa è soprattutto dello stallo per la gestione della Riserva che ha bloccato la vita al suo interno. In assenza di comitato di gestione e di regole, che vengono stabilite dal Pan, tutto deve restare immutato.
Gli ambientalisti durante l’assemblea hanno proposto che si andrà all’elaborazione dei piani particolareggiati per le 15 attività agricole presenti all’interno dell’area protetta, coniugando il rispetto dell’ambiente e il rilancio delle aziende. Il Piano passa ora alla fase di studio e dell’esame.
Intanto il sindaco ha annunciato che verranno organizzati incontri con i cittadini andando direttamente nelle frazioni per illustrare lo strumento che disciplinerà la Riserva, raccogliendo consigli utili per migliorarlo.