A denunciarlo è l’Arcigay Teramo: “Il Ferragosto appena trascorso non è stato per tutti una festa di amicizia e di spensieratezza. L’Arcigay Teramo ha ricevuto una rara, quanto importante testimonianza di cosa è accaduto il 15 agosto in un noto ristorante della costa, affollato di oltre 150 persone. Un ragazzo che assieme al suo compagno era assieme ad altri amici ed amiche a pranzo è stato protagonista suo malgrado di una grave aggressione violenta di stampo omofobico. La vicenda è quella di Nicola, lo chiameremo così. Mentre era in fila con altre persone per fruire della toilette, due ragazzi in coda con lui hanno cominciato ad indicarlo e poi a sbeffeggiarlo sempre più insistentemente, fino a quando uno dei due, visibilmente ubriaco, gli ha detto: ‘ma tu qua pisci?’, mentre lo toccava con piccole spinte provocatorie. A quel punto il bagno si liberava e Nicola tentava di entrare per rifugiarsi, ma i due trattenevano la porta riaprendogliela violentemente e uno dei due sembrava voler passare addirittura alla violenza fisica. Nonostante ciò, Nicola è riuscito a chiudersi a chiave e ha dovuto attendere che si placassero le urla oltre la porta: ‘ero troppo terrorizzato per poter uscire e sono stato costretto a rimanere chiuso per dieci minuti, anche perché le grida non accennavano a diminuire'”.
Quando i due giovani si sono placati Nicola ha deciso di uscire dal bagno, ma a questo punto, secondo l’Arcigay, la vincenda prende una piega peggiore: “all’apertura della porta Nicola si è trovato davanti il titolare della struttura che lo ha invitato a seguirlo per rientrare nell’area ristorante dal retro, umiliando ulteriormente Nicola: ‘mi ha fatto sentire sbagliato, invece di dirigere la sua azione per riprendere i due aggressori’. Anzi, il titolare si è anche avvicinato alla tavolata numerosa di Nicola dicendo a tutti, alterati per l’accaduto raccontato dall’amico, assolutamente fuori dai comuni limiti della civiltà: “‘se foste intelligenti, lascereste correre”‘.
L’associazione teranana stigmatizza e denuncia l’episodio, utilizzando proprio le parole di Nicola: “‘Caro titolare, l’intelligenza di fronte all’ignoranza non può tacere, altrimenti ci si abitua alla mediocrità spacciandola per normalità’.