La riflessione nata ad Alba Adriatica su quella che assomiglia ad una sorta di tempesta perfetta sul turismo ora va allargata all’intero comparto che ruota attorno al mondo ricettivo e all’intero comprensorio.
Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi-Confcommercio Abruzzo, ha un chiodo fisso attorno al quale avviare una riflessione.
Che è quella della qualità del prodotto turistico, sotto molteplici aspetti. Dall’offerta, ma anche dalla domanda.
“Analizzare semplicemente il dato di arrivi e presenze non è utile all’organizzazione economica e finanziaria aziendale”, sottolinea Giovannelli. “Il dato va legato ad una serie di variabili che poi determinano una valutazione più compiuta.
Una immediata soluzione, per esempio, potrebbe essere quella di generare accordi commerciali tra ristorazione, ricettività e pubblici esercizi per agevolare e centralizzare alcuni fasi salienti del soggiorno ma anche della gestione d’impresa.
I bilanci delle aziende potrebbero andare in sofferenza perchè bisogna sostenere costi sempre più crescenti, che potranno sì essere parzialmente calmierati, ma di certo non si tornerà più ai livelli pregressi. In pratica, bisogna fronteggiare una vera e propria rivoluzione commerciale indotta e veloce nei tempi di attuazione”.
Personale e costi utenze. Una delle chiavi di volta, anche per trovare forme di collaborazione tra operatori diversi, è quella di abbattere il costo del personale attraverso un interscambio dei servizi. “Bisogna riportare tutto ad una logica economica sostenibile e per farlo bisogna individuare nuove strategie. In questo contesto diventa fondamentale la cooperazione anche con gli enti locali, che devono mettersi a disposizione, ascoltare e adeguare le proprie progettualità anche e soprattutto quelle che rappresentano oggi le evoluzioni, repentine, del mercato turistico. I tempi che si attendono sono complicati e per evitare un corto circuito è necessaria una svolta. E per far quadrare i conti e tutelare i posti di lavoro non può più essere messa in secondo piano la qualità dell’economia turistica”. Vanno poste riflessioni attente, evitare scelte che generano forme di ulteriori indebitamenti non ponderati, perché ad esempio con uno scenario del genere tanti cittadini e imprese potrebbero non riuscire a pagare le imposte e tasse. Ecco dunque che la cooperazione significa fare scelte oculate e di collaborazione commerciale.
“Diventa indispensabile“, prosegue Giovannelli, “nei territori una serena programmazione pubblico-privata. Lo ribadiamo ormai da un decennio. Quando si esasperano, invece, i rapporti personali per contraddire aggressivamente a tutti i costi uno scambio di opinione, allora significa che la società è indotta alla confusione, dove a nessuno dei portatori di interesse e’ consentito aprire un utile contraddittorio. Così la maionese è impazzita ed e’ chiaro che non si può andare avanti così !
“Questo disordine sociale è molto pericoloso e mi preoccupa soprattutto da cittadino. Dovrebbe preoccupare anche gli addetti ai lavori ed in particolare coloro che quotidianamente soffiano sul fuoco della tensione sociale”.