“Fra le novità, dettagliate nella delibera di Consiglio con la ricostruzione storica dei rapporti fra società e Provincia (in quanto proprietaria della cabinovia) il “venir meno dei maggiori costi di costruzione della cabinovia per 3 milioni di euro” (dopo la transazione con Unicredit) e quindi la cancellazione del debito della Provincia verso la società; il riconoscimento alla società dei costi di manutenzione straordinaria i quali, per il passato, sono stati conguagliati con i canoni che questa avrebbe dovuto versare all’ente; la definizione di un canone annuale per il 2016 e il 2017 ( rideterminato con il contributo di Revisori dei Conti e collegi sindacali) di 20 mila euro l’anno”, si legge in una nota.
“Al termine di questa complessa operazione finanziaria e amministrativa la Provincia verserà alla Gran Sasso 101.224 euro quale riconoscimento dei costi sostenuti per la manutenzione straordinaria che per legge è a carico del proprietario. Un’ iniezione di liquidità che consentirà di pagare gli stipendi ai lavoratori e di affrontare con serenità la stagione estiva”.
A questo proposito va citato l’emendamento presentato dal consigliere provinciale Federico Agostinelli e accolto dall’Assemblea affinchè “venga prevista l’autorizzazione preventiva della Provincia per le spese straordinarie”
“Operazioni che sono costate mesi di lavoro, compiute tenendo sempre informati i soci con le comunicazioni in assemblea, coinvolgendo i revisori dei conti e il collegio sindacale della società e con un impegno poderoso degli uffici – dichiara Renzo Di Sabatino – da questo momento è possibile cominciare a lavorare sul bando pluriennale per la gestione degli impianti che è sempre stato il nostro obiettivo dichiarato perché si tratta di un’attività che deve avvalersi delle competenze e della competitività propria dei privati. Ci tengo a sottolineare che ancora una volta è la Provincia l’ente che sta garantendo l’ordinario e lo straordinario per non chiudere gli impianti ma una volta messi in ordine i conti mi auguro che si vada oltre cabinovia e gli impianti per capire quale futuro si vuole disegnare per l’area teramana del Gran Sasso”.
E di questo si parlerà il 13 luglio, a Prati di Tivo – ore 17 sala multimediale locali Siget – nel corso di un’assemblea pubblica. “Una operazione trasparenza su conti, società e sicurezza ma anche l’occasione per fare il punto su una possibile strategia di rilancio turistico con Sindaci del comprensorio, Parlamentari, Regione Abruzzo, Camera di Commercio, Università separate, associazione di categoria, portatori di interesse e associazioni ambientaliste”.
“Siamo ad un bivio – sottolinea il Presidente – i problemi della Gran Sasso Teramano hanno fatto da paravento a troppi problemi annosi e irrisolti: enti locali e Regione sono i soggetti istituzionalmente preposti alla pianificazione, progettazione e finanziamento di un Piano strategico turistico. Per quanto riguarda il nostro campo di azione, la realizzazione del Piano di Sicurezza, così come autorizzato anche dal Ministero dell’Ambiente, quello che so è che se non mettiamo in sicurezza Prati di Tivo entro l’autunn, quest’inverno gli impianti non potranno aprire, quindi vanno prese decisioni e in fretta. Chi ritiene che gli investimenti pubblici, fra cabinovia e piano di sicurezza, siano sovradimensionati e che bisogna prendere un’altra strada potrà rappresentare le sue ragioni ed assumersene la responsabilità proponendo altre strade, altre soluzioni. Certamente mi domando perché le stesse obiezioni non vengono poste per gli impianti che stanno sul versante aquilano visto che anche lì il loro funzionamento è garantito da un forte sostegno del pubblico”.