In relazione alle informazioni diffuse dal sindaco di Crognaleto, Giuseppe D’Alonzo, e dopo una verifica con gli uffici tecnici, il consigliere delegato alla viabilità, Mario Nugnes, spiega.
“ All’ufficio tecnico non risultano strade non transitabili per la neve, i nostri mezzi hanno regolarmente iniziato a lavorare alle cinque di mattina. Due mezzi, di una ditta privata, sono partiti in ritardo a causa di un guasto meccanico.
Nonostante questo non risultano né case né frazioni isolate, il video in allegato è stato girato alle 7.35 sulla strada per Cesacastina. In ogni caso, con molta umiltà, posso assicurare al Sindaco che prestiamo la massima attenzione alle segnalazioni anche se il tono pare un po’ apocalittico rispetto alla situazione.
Quanto al Piano neve, la Provincia lo adotta oggi ma nel frattempo siamo in grado di operare liberamente perché in bilancio ci sono tutte le coperture di spese per le emergenze e, quindi, per far intervenire ditte private dove serve e per lo spargimento del sale. Attività che sulle aree di montagna, infatti, è in corso da giorni”.
La brutta pagina registrata questa mattina nel comprensorio comunale di Crognaleto, dove solo i mezzi comunali si sono visti già alle prime ore per garantire le viabilità comunali, tre mezzi sgombero neve all’opera, scuole aperte e funzionali. Ma il problema è sulle strade provinciali dove al solo inizio si sono registrate già le prime criticità, mezzi inadeguati e non funzionali e solo nella tarda mattinata si sono visti i mezzi provinciali.
Il Sindaco D’Alonzo commenta:
“Avevo chiesto al Presidente della Provincia una particolare attenzione all’emergenza neve poiché reduci delle passate esperienze che hanno visto i territori montani, tra cui Crognaleto “pagare grossi tributi”, ed invece noto e non solo questa mattina un abbandono dei territori, mezzi non funzionanti, forse anche inadeguati e la questione che più dispiace per non dire altro, è che pare non ci sia nemmeno un piano neve, ed allora la domanda è spontanea, ma se dovesse tornare una nevicata eccezionale cosa racconteremo alle nostre collettività? Forse è il caso che il Presidente entri nel palazzo e cominci a programmare altrimenti in questi luoghi montani dove tutti credono di poter dire la loro, rimarranno poche persone e quelle poche con il rischio di non avere i servizi minimi che un’istituzione pubblica deve garantire!”
Disagi su disagi, se si vuole bene alla montagna bisogna agire ed in fretta, il tempo è scaduto.