I consiglieri comunali di Atri Civica, Giammarco Marcone e Paolo Basilico, mossi dai dubbi che ha suscitato in loro il progetto pubblicato sul sito web del Comune, denominato ‘Enjoy BadLands’; hanno fatto alcune osservazioni, recapitate a mezzo lettera al Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti, al Settore parchi e riserve della Regione Abruzzo, al responsabile WWF e a quello della Riserva Naturale Calanchi di Atri.
“Ci permettiamo di osservare che l’intento dell’Amministrazione Comunale di realizzare pavimentazioni in calcestruzzo armato su sentieri che percorrono le aree della riserva naturale dei calanchi di Atri; non sembra proprio mirato alla valorizzazione della suddetta riserva, bensì a fornire un contributo alla sua devastazione.
La presenza, su quei sentieri, di tratti di pavimentazione in calcestruzzo degradato non giustifica affatto l’idea dell’Amministrazione Comunale, che riteniamo sconsiderata, di dare continuità ad interventi avvenuti senza rispetto per la salvaguardia delle caratteristiche del paesaggio. Realizzare una pavimentazione in calcestruzzo armato rigato su quei sentieri, ancorchè colorata, si pone al di fuori di ogni sensato intervento di ingegneria naturalistica, seppure animata dall’intento di rendere fruibile il percorso anche a persone con ridotta o impedita capacità motoria.
La Legge Regionale n. 38 del 21 giugno 1996, tutela l’applicazione di metodi di gestione all’interno dell’area protetta definendo il “modus operandi” e ribadendo che la priorità riguarda l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica e rigidi principi di ecocompatibilità.
Riteniamo che, per conservare i valori scenici e panoramici, nonché salvaguardare i valori naturalistico-ambientali della Riserva, i tratti di pavimentazione in calcestruzzo esistenti vadano eliminati e la pavimentazione del percorso debba essere realizzata con tecniche di migliore inserimento paesaggistico.
Al riguardo le tecniche di stabilizzazione delle superfici stradali e gli interventi di consolidamento stabile del fondo transitabile, rispettosi del contesto paesaggistico nel quale si inseriscono, offerti dall’ingegneria naturalistica sono numerosi e consentono di realizzare la pavimentazione anche in condizioni ambientali difficili, quali pendenze maggiori del 25% e raggi di sterzatura minori di 4 Mt. e, al contempo, garantiscono resistenze a compressione e a carichi assiali tipici dei percorsi carrabili.
Altro aspetto da chiarire è riportato nella relazione generale al progetto, riguarda il tratto “San Paolo”, lunghezza circa 350 Mt., in cui il tecnico progettista scrive: “Il primo tratto della strada è in calcestruzzo ed è ben conservato…..”.
A tal proposito i consiglieri Marcone e Basilico, chiedono la “copia del progetto dell’intervento a suo tempo realizzato dal Comune, i relativi nulla-osta ambientali, la ditta aggiudicataria dei lavori e il nominativo del tecncio progettista”.
Per concludere, chiedono al Responsabile del WWF” che gestisce da anni la Riserva l’opinione sull’intervento a suo tempo realizzato, e quello da realizzare in oggetto, se sia consono alla bellezza paesaggistica della riserva mentre, alla Regione Abruzzo settore Parchi e Riserve, richiedono di verificare la documentazione progettuale del Comune di Atri da un punto di vista paesaggistico ed ambientale”.