“La motivazione alla base di tale decisione è che nel corso del 2018 si è superato di oltre il 70% il budget delle ore destinaste allo straordinario che si è reso necessario per il raggiungimento dei Livelli Essenziali di Assistenza della ASL di Teramo facendo però lievitare le circa 96.000 ore di straordinario preventivate, a circa 165.000 ore di straordinario effettuate. Il motivo di sconcerto lo troviamo nella facilità con cui la direzione strategica ha pensato di risolvere il problema: un travaso da un fondo all’altro di risorse economiche, senza nemmeno aver accennato a voler intraprendere una interlocuzione, per esempio, con la Regione Abruzzo per vedersi riconosciute risorse aggiuntive”.
E ancora: “Se è vero, come è vero, che tra ASL abruzzesi, quella teramana è l’unica a chiudere in attivo il proprio bilancio, così come sottolineava in un comunicato l’allora consigliere della Regione Abruzzo, oggi assessore Febbo, è del tutto impensabile aprire un tavolo di confronto con la Regione Abruzzo per veder riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno contribuito con il proprio lavoro a raggiungere un risultato così importante, risorse aggiuntive da destinare all’istituto della produttività così come previsto dal contratto nazionale? O forse in questo momento storico, visto che si è in periodo di nomine di direttori, aprire un tavolo di confronto regionale non lo si ritiene opportuno e si sceglie la strada più facile di mettere le mani sui fondi dei dipendenti sperando nel silenzio degli stessi?”
“Il nostro impegno”, concludono le segreterie territoriali, “è quello di dare voce alle esigenze e rivendicazioni delle lavoratici e dei lavoratori pertanto chiediamo l’apertura immediata di un tavolo di confronto sulla problematica produttività-straordinario, il rispetto dell’accordo che prevede la liquidazione nel mese di luglio 2019 della produttività 2018 nella misura contrattata in precedenza e l’impegno a reperire le risorse necessarie per retribuire lo straordinario di chi, sacrificando il tempo alle proprie attività, ha svolto un servizio essenziale per la comunità. In difetto di un riscontro positivo alle nostre richieste intraprenderemo ogni azione necessaria perché ogni dipendente veda riconosciuto il giusto compenso al lavoro svolto al servizio dei cittadini”.