A quanto si apprende, ogni querela sta dando vita ad un’autonoma indagine ma tutte ipotizzano, al momento a carico di persone da identificare, lo stesso reato. Le truffe si configurerebbero perché i dirigenti dell’istituto di credito non avrebbero sufficientemente informato i clienti dei rischi connessi all’acquisto dei titoli, manipolando in molti casi i questionari di profilatura dei rischi stessi, con l’obiettivo di collocare strumenti finanziari evidentemente inadeguati alle caratteristiche personali.
Questo tipo di comportamento aziendale ha trovato conferma anche in tre recenti sentenze della Corte di Appello di Bari che nei mesi scorsi ha confermato l’esistenza di violazioni contestate e sanzionate dalla Consob alla banca fin dal 2018.