Ponte crollato in provincia di Teramo: confermato il difetto costruttivo dai periti

Per il caso del crollo del ponte di Collerenti, tra Bellante e Sant’Omero, si sono pronunciati i periti che hanno evidenziato la presenza di un difetto costruttivo.

Uno dei problemi che affligge le infrastrutture italiane, è legato ad anni di cattiva gestione dei cantieri, in cui infiltrazioni di criminalità organizzata o semplice negligenza, hanno portato all’edificazione di strutture poco solide e raffazzonate nella realizzazione. Quando si parla di ponti caduti, viene sicuramente in mente il ponte Morandi di Genova che ha sconvolto la quotidianità di tutti gli italiani.

PONTE CROLLATO
PONTE CROLLATO abruzzo.cityrumors.it

Allo stesso tempo però, da nord a sud, sono tanti i casi in cui si verificano dei rovinosi crolli che coinvolgono autovetture e, a volte, anche persone e che solo raramente finiscono per avere una copertura mediatica che permetta di conoscerne l’esistenza. Un caso che ha interessato l’Abruzzo negli ultimi anni, è quello relativo al crollo del ponto di Collerenti, tra Bellante e Sant’Omero, entrambe località in provincia di Teramo.

Le parole dei periti

Il caso del crollo del ponte di Collerenti situato tra Bellante e Sant’Omero, ha fatto tanto parlare di sé: gli abitanti del teramano hanno visto capitare sotto i loro occhi, ciò che in misura diversa era capitato a Genova, quando il boato generato dal crollo del Ponte Morandi aveva investito la città e l’Italia intera, instillando nei cittadini un dubbio sulla condizione delle infrastrutture italiane. 

Confermato difetto costruttivo
Confermato difetto costruttivo abruzzo.cityrumors.it

A distanza di un anno e tre mesi, da quel dicembre 2022 in cui avvenne il crollo del ponte del teramano, arrivano finalmente le perizie effettuate su eventuali problemi che la struttura poteva presentare nel momento del cedimento e di quanto questi fossero responsabilità di costruttori negligenti o delle condizioni atmosferiche che vessavano l’Italia in quel periodo.

La perizia è stata redatta dagli ingegneri Gianfranco Totani dell’università dell’Aquila e Danilo Ranalli di Sulmon e ciò che ne è venuto fuori è proprio quel “difetto costruttivo” che in tanti sospettavano. I due hanno esposto i risultati della perizia :”La struttura che definiva la spalla in destra idraulica, presentava difetti di progettazione, determinati da spessori ridotti degli elementi costitutivi di fondazione e di elevazione e difetti di realizzazione dovuti a interruzioni di continuità nei getti di calcestruzzo”.

Una parte della colpa, è stata attribuita dai periti ai cambiamenti climatici degli ultimi anni, che hanno alternato stagioni di pioggia intensa a stagioni di siccità prolungata e caldo afoso. Viene però precisato che, l’aumento generale delle temperature “riduce la frequenza delle precipitazioni ma le rende più imprevedibili”. Ulteriore fattore che ha impattato sulla stabilità del ponte è stato il transito continuo dei mezzi pesanti.

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