Per l’avvocato Vincenzo Di Nanna, che sta portando avanti una battaglia anche legale per i danni causati dal ripascimento morbido artificiale, la strada intrapresa dall’amministrazione pinetese rappresenta il male minore.
Secondo Di Nanna, che in questi mesi si è avvalso anche della consulenza di esperti, probabilmente la soluzione migliore per contrastare il fenomeno erosivo sarebbe la sistemazione di pali in legno seguendo l’esempio dell’Olanda. Una barriera meno impattante che contrasta la forza delle correnti e garantisce allo stesso tempo il deposito dei sedimenti.
In Abruzzo, c’è chi ha scelto la soluzione dei pali, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni da parte degli organi competenti. E i risultati sono stati significativi perché l’arenile è tornato a crescere.