Una soluzione che però difficilmente potrà fermare la furia delle correnti quando le mareggiate supereranno forza 5 e avranno un rinforzo da Grecale e da Levante. Una situazione che è tornata a spaventare i residenti e i proprietari delle abitazioni a ridosso della pineta. E mentre in città si discute quale possa essere la migliore soluzione per arginare il fenomeno erosivo, le mareggiate continuano a cancellare metri e metri di arenile.
Complice anche il pennello sistemato più a nord che, secondo l’avvocato Vincenzo Di Nanna, che in estate ha presentato un esposto in Procura a Pescara e alla Corte dei Conti per disastro ambientale e per danno erariale, anziché essere eliminato è stato rinforzato con un finanziamento regionale. Per Di Nanna si tratta di soldi pubblici spesi male perché il pennello è una delle cause principali dell’erosione.
Non consente il passaggio del sedime, non c’è un ripascimento naturale mentre di contro durante l’estate l’azione dell’uomo con mezzi meccanici ha portato all’eliminazione della ghiaia. Quasi ogni giorno trattori e ruspe sono entrati in azione per portare via strati di sedimenti ghiaiosi consentendo però all’erosione di avanzare. Le onde hanno lambito alcune strutture ricettive.
A Pineto una settimana fa si è parlato di difesa della costa e dei danni causati dall’erosione. L’Abruzzo è la prima regione italiana con la maggiore incidenza erosiva sulla costa. Più 80 chilometri di litorale soggetto al fenomeno. Ma ad oggi l’unica strategia messa in campo è stata quella della sistemazione di pennelli e del ripascimento morbido i cui risultati sono stati assolutamente scarsi.