D’ora in avanti il famoso vulcanello di Borgo Santa Maria di Pineto, il Cenerone come è stato ribattezzato, sarà un’attrattiva per turisti e residenti.
E’ stato aperto al pubblico dopo due anni di studi, di ricerche, che hanno permesso di capire le caratteristiche di un fenomeno naturale e geologico che viene documentato sin da tre secoli fa.
Il sindaco Robert Verrocchio, i suoi collaboratori, alla presenza dei proprietari dell’area e del professor Francesco Giovanni Maria Stoppa, ordinario dell’Università di Chieti e Pescara che ha eseguito gli studi, hanno inaugurato di fatto la nuova era del vulcanello. La Regione ha stanziato 24mila euro per una serie di interventi di messa in sicurezza dell’area.
Sulla storia di questo cratere da cui fuoriescono fango, gas, acqua sono stati scritti diversi trattati. Il tema è stato affrontato anche dal professor Adriano De Ascentiis, responsabile dei Calanchi di Atri. Da oggi il Cenerone, oltre a continuare ad essere elemento di studio per tanti ricercatori, sarà anche un luogo da visitare.
Due anni di ricerche durante i quali il professor Francesco Giovanni Maria Stoppa, con i suoi studenti, è riuscito a classificare il Cenerone, il vulcanello che da oggi fa parte del nuovo parco geologico di Borgo Santa Maria di Pineto. Ha una struttura conica, simile, e lo dice il nome stesso, a quella dei più comuni vulcani di lava.
Ma con caratteristiche geologiche e geofisiche completamente diverse. Il vulcanello negli anni passati ha subito purtroppo l’azione dell’uomo. I campi coltivati tutt’attorno hanno costantemente ridotto o addirittura interrotto lo sviluppo verso l’alto del Cenerone. Grazie alla disponibilità dei proprietari del terreno in cui si trova il vulcanello, è stato possibile realizzare il parco geologico, unico in Abruzzo.