“Nello specifico parliamo di 342.694 mc. di fanghi che rischiano seriamente di compromettere anni di lavoro portati avanti dall’AMP al fine di conservare l’ecosistema che valorizza la nostra area. La tutela delle aree verdi e dell’ambiente in generale deve assolutamente essere il centro di ogni decisione politica. Siamo tuttavia fiduciosi che una soluzione venga trovata nell’interesse di tutti”.
“L’Area Marina Protetta è un bene comune che va tutelato e rispettato. La nostra economia si basa principalmente sul turismo balneare. E’ dunque inaccettabile, da parte della comunità, la decisione di riversare in mare i fanghi derivanti da lavori di escavazione dei fondali del bacino portuale di Ortona. Ci affidiamo al buon senso della Regione affinché, in funzione di rappresentanza dei cittadini, tuteli in prima persona l’interesse ambientale. E’ la sfida per i prossimi decenni: la tutela del patrimonio naturale della nostra bellissima Regione”, ha commentato Manuel Micolucci del circolo Gd del Cerrano.
”La scelta di effettuare il sit-in davanti alla Torre di Cerrano, simbolo dell’Area Marina Protetta, non è casuale: indica la volontà di tutelare l’unica area marina protetta abruzzese ed esprime la richiesta di adottare per il nostro territorio un modello di sviluppo basato sulla tutela e sulla valorizzazione del mare e della costa”, dice il Wwf teremano. ”Le ragioni dell’opposizione a tale intervento sono molteplici e le prescrizioni imposte nella delibera regionale di autorizzazione sono insufficienti a garantire la tutela del mare”.
Il Wwf rivolge un invito a tutti, cittadini, associazioni, comitati, organizzazioni, a far sentire la propria voce contro questo progetto e partecipare al sit-in di domenica. Le adesioni possono essere comunicate a teramo@wwf.it. “Un invito particolare è rivolto a tutti sindaci dei comuni costieri a partire da quelli di Pescara, Montesilvano, Silvi e Pineto che sono i più direttamente coinvolti”, conclude la nota.